Arriverà quel giorno
in cui stringerai i pugni
fronte a te
e piano piano li schiuderai
per scrutare dentro
l’abbondanza delle messi.
Mentre gli astri
ti staranno a guardare
volgerai lo sguardo indietro
a ricordare
un passato di marosi impazziti
che un tempo inondarono
le piantagioni delle tua anima.
E due occhi di ragazza
spunteranno
dalle acque limpide
della memoria
a disturbare
la tua quiete ormai raggiunta.
Occhi stanchi
ma ancora vaganti
nel torbido infinito.
Occhi posseduti dal tormento
intrisi di secche lacrime
d’amore.
Occhi a supplicare pace
e cercare riposo
oltre l’orizzonte
nelle immense praterie
dove nel tempo degli amori
si congiunsero
ad altri occhi selvaggi.
Arriverà quel giorno
in cui stringerò i pugni
fronte a me
e incapace di spezzare
la corteccia
indurita dalle intemperie
li osserverò col cuore
oscurato dalla notte.
Il fiume della vita che scorre a volte lentamente e a volte si agita nella corrente, cangiante, modellante…