Nell’ambito della Rubrica “Leggiamo Insieme” – Presentazione di libri on line, presentiamo “Edmond e Charlotte. Le scelte dell’amore” di Laura Gay.
Scrive Nicla Morletti, nella recensione pubblicata nel Portale Manuale di Mari: “Adoro i romanzi storici, la ricostruzione di fatti e personaggi. E Laura Gay dimostra in queste pagine tutto il suo talento nel narrare storie avvincenti di un passato lontano. Anche il tono e il linguaggio usati sono quelli giusti. Lo stile limpido e scorrevole.”
Leggiamo e commentiamo insieme un brano tratto dal romanzo. L’autore leggerà i nostri commenti e risponderà in questa stessa pagina.
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Da “EDMOND E CHARLOTTE. LE SCELTE DELL’AMORE” DI LAURA GAY
Parigi, gennaio 1809
Erano le prime luci dell’alba e una carrozza percorreva a gran velocità le vie di Parigi. I passeggeri erano appena arrivati dall’Italia, dopo un lungo ed estenuante viaggio, ma i loro visi non denotavano stanchezza, bensì una grande emozione. Il duca Nicolas de Soissons rientrava per la prima volta in patria, dopo molti anni vissuti nei suoi possedimenti nel Granducato di Toscana, mentre per la nipote Charlotte, la capitale francese rappresentava una piacevole novità.
«Zio, siamo quasi arrivati?» Chiese la fanciulla con l’impazienza dei suoi quattordici anni e l’uomo si voltò a guardarla con le lacrime agli occhi. Rivedere la sua città natale, dopo tutto quel tempo, lo commuoveva profondamente. La sua voce era leggermente incrinata quando rispose: «Ormai non manca molto, tesoro. Siamo vicini a casa.»
La Maison de Soissons era stata fatta costruire dalla sua famiglia diversi anni prima ma egli era stato costretto ad abbandonarla durante la Rivoluzione, per fuggire all’estero con i suoi cari. Solo ora che le acque erano più tranquille e grazie all’intercessione di una sua vecchia conoscenza ne riprendeva, finalmente, il possesso. La carrozza si fermò davanti a un grande edificio, circondato da un incantevole giardino, ed un uomo zoppicante, che tuttavia mostrava una certa autorità, si avvicinò per accogliere i nuovi arrivati. Sceso dalla carrozza, il duca de Soissons, strinse la mano di quello che aveva l’aria di essere un caro amico.
«Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me, Talleyrand.» Disse con gratitudine «Senza il vostro aiuto non sarei mai riuscito a rientrare in possesso della mia casa.»
Dopo la Rivoluzione, infatti, tutte le proprietà un tempo appartenute agli aristocratici erano state confiscate e dichiarate beni nazionali.
L’uomo zoppicante sorrise.
«Non è il caso che mi ringraziate, Nicolas.» Rispose gentilmente «L’ho fatto in nome dell’antica amicizia che mi lega alla vostra famiglia. Conoscevo bene vostro padre ed ho avuto il piacere di frequentare anche voi, prima della Rivoluzione.»
Charles-Maurice de Talleyrand-Perigord era un uomo che aveva fatto parlare molto di sé. Esponente della nobiltà, come Nicolas, aveva intrapreso la carriera ecclesiastica ed era stato nominato vescovo di Autun nel 1788. Partecipò agli Stati Generali e, durante la Rivoluzione, riuscì sorprendentemente ad ottenere la carica di ministro degli Esteri. In seguito, grazie alla sua grande abilità di volgere le situazioni in proprio favore, era entrato nelle grazie di Napoleone. Solo negli ultimi anni aveva contrastato la politica di quel piccolo, grande uomo, alleandosi con lo zar di Russia, e da qualche giorno era stato costretto a dimettersi dalla sua carica. Ma Nicolas lo ricordava piuttosto come compagno delle sue scorribande giovanili. Aveva partecipato con lui a innumerevoli baldorie e, nonostante la carica ecclesiastica, già allora si diceva di lui che fosse un gran libertino. Spesso e volentieri intratteneva relazioni amorose con donne sposate e, di tanto in tanto, gli era capitato di metterne incinta qualcuna. Nicolas ricordava il grande scandalo che aveva suscitato nell’alta società la tresca che aveva avuto con Madame Flahaut che gli aveva dato un figlio. Dalle notizie che aveva raccolto sul suo conto pareva che non si fosse risparmiato nemmeno durante la Rivoluzione. Aveva infatti avuto un altro figlio dalla bella moglie del Ministro degli Esteri Delacroix, al quale poi aveva soffiato la carica. Infine, durante la sua ascesa nel periodo napoleonico, aveva deciso di sposarsi con una certa madame Grand, donna di indiscutibile bellezza ma senza dubbio stupida e ignorante; cosa questa che aveva creato un grave conflitto tra Napoleone ed il Papa che si rifiutava di concedere contemporaneamente al signor de Talleyrand il ritorno allo stato secolare insieme alla licenza per sposarsi. Era un peccato che ora avesse perso i suoi privilegi e si ritrovasse in disgrazia; tuttavia a lui era stato ugualmente d’aiuto in quegli anni, riscattando per conto suo le sue proprietà. Preso com’era dai propri pensieri, Nicolas quasi si stava dimenticando di Charlotte che, nel frattempo, si era presentata da sola e stava salutando Charles-Maurice con un profondo inchino.
«Avete una nipote davvero deliziosa.» Osservò l’uomo, ammirando la perfetta figura della giovane in questione. A pensarci bene, gli ricordava un dipinto di Jean-Louis David che ritraeva con una grazia quasi virginale una certa madame Récamier.
«Se non sbaglio siete la figlia di Philippe Delatouche.» aggiunse poi, sempre più incuriosito. Charlotte annuì e chiese a sua volta:
«Conoscete mio padre?»
«L’ho conosciuto parecchi anni fa.» Rispose Talleyrand «Durante la Rivoluzione era considerato uno dei più fedeli seguaci di Robespierre. Fece molto scalpore l’accusa di alto tradimento di cui fu macchiato e la sua improvvisa fuga da Parigi.»
La fanciulla lo guardò con occhi fiammeggianti d’ira.
«Mio padre non era un traditore! Credeva fermamente negli ideali della Rivoluzione; piuttosto era disgustato da tutta la violenza che ne è seguita. Non si è voluto macchiare le mani del sangue che è stato versato.»
Talleyrand sorrise compiaciuto e si rivolse a Nicolas: «Vostra nipote ha un bel caratterino.» Esclamò divertito «Mi ricorda sua madre. Ho avuto l’onore di conoscere anche Julie, ed ho sempre ammirato il suo carattere ribelle.»
«Beato voi!» Rispose il duca «Io invece l’ho sempre detestato. È stato la causa di parecchi litigi fra me e mia sorella. Comunque devo darvi ragione, Charlotte le somiglia molto e tuttavia la trovo adorabile. La considero la figlia che non ho mai avuto.»
«Mi sono spesso chiesto per quale motivo non vi siete mai sposato, Nicolas.»
Egli scrollò le spalle in un gesto di impotenza.
«Le donne della mia vita sono state una grande delusione, amico mio.»
Grazie per le tue parole, cara Claudine. Entrambe crediamo nella reincarnazione e quindi finiamo per spiegare alcune esperienze come reminescenze di vite passate.
Può essere. Non escludo niente nella vita. Di sicuro quando scrivo i miei romanzi storici sono presa da un’insolita passione e riesco a calarmi nelle vite dei personaggi come se le avessi vissute in prima persona.
Le sue storie ti scorrono dentro, come acqua a volte tumultuosa… altre come un ruscello di montagna fresco e cristallino.
Sorseggi candidamente l’emozione che via via si fa sentire più forte, nelle situazioni conflittuali così abilmente descritte come pure nelle scene d’amore ed intimità.
I protagonisti potrebbero essere attori… Laura seleziona con cura i visi di quei personaggi che poi ti trascinano nella danza… e tu sei lì, in prima persona, testimone curioso!
Penso che Laura riesca a “portar fuori” queste storie poiché già vissute… troppo dettagliate per non essere reminescenze del passato… troppo nitide per non essere sospiri e brividi provati in vite passate…
Ma questa è la bravura di Laura, che sa avvincere il lettore curioso in cerca di una vera eccitazione ambientata in una Francia di estremo splendore da un lato e povertà dall’altro.
Un plauso a questa bravissima scrittrice ed al suo esordio letterario!
Claudine Giovannoni
Ti ringrazio, cara Daniela. Sono contenta che l’inizio del mio romanzo ti sia piaciuto.
E’ un brano davvero affascinante. Complimenti
Daniela Quieti
Innanzitutto ti ringrazio per le belle parole, caro Robert.
La passione per il romanzo storico per me è nata sui banchi di scuola.
Ho sempre trovato stimolante immaginare la vita in epoche diverse dalla nostra e, in particolare, ho sempre amato la storia francese.
Di qui la mia decisione di ambientare il mio romanzo nel periodo delle guerre napoleoniche.
Il romanzo storico è un genere letterario davvero molto impegnativo. E’ vero che il cuore degli uomini non cambia nei secoli ma tutto il resto, le situazioni, la psicologia e i condizionamenti dell’epoca sono del tutto diversi e devono essere ricostruiti ed interpretati dall’autore in modo coerente e credibile per il lettore. Laura Gay dimostra di avere un grande talento in questo tipo di narrazione, tanto da meritare la recensione di Nicla Morletti che è una vera esperta di romanzi storici.
Complimenti vivissimi per Laura che, tra l’altro, leggiamo ed apprezziamo già da molto tempo in questo Blog e nel Blog Manuale di Mari.
Domanda: quali sono le origini di questa tua passione per il romanzo storico o per storie ambientate in altre epoche storiche?
Ti ringrazio, Cristina.
L’affetto che tutti voi mi avete dimostrato sul mio blog è stato fondamentale nella mia decisione di provare a pubblicare questo mio primo romanzo. Per questo ringrazio te e gli altri blogger con tutto il cuore.
Ho cominciato a leggere il testo di Laura a puntate sul suo blog alcuni mesi fa e mi ha subito appassionato, perciò, auguro a Laura e al suo romanzo il successo che meritano.
Cristina
Ti ringrazio Criss per il sostegno che mi hai sempre dato e per il tuo modo di appassionarti così tanto a ciò che scrivo.
E’ bello sapere che le emozioni che provano i personaggi dei miei romanzi arrivino anche ai lettori come spesso tu mi hai fatto capire.
Carissima Katja,
è vero, abbiamo molte cose che ci accomunano e sono stata molto felice di conoscerti in occasione della Fiera del libro a Montecosaro.
Spero vivamente che riusciremo a incontrarci di nuovo per scambiarci opinioni e idee.
Ti saluto con affetto e grazie del tuo intervento.
Grazie, Marinella.
Il tuo è un grosso complimento, non è cosa da poco riuscire a coinvolgere il lettore in poche righe.
Sono contentissima per te cara Laura, che finalmente ce l’hai fatta a pubblicarlo! Sono felice per te. Bacioni Criss
Cosa posso dirti cara laura….
è molto bello…
scrivi con sentimento e il periodo e l’amore per le epoche storia ci accomuna….Tanti auguri
Ti ringrazio di cuore per la bellissima recensione, cara Nicla.
Hai perfettamente ragione quando dici che il cuore degli uomini non muta col passare del tempo.
Secondo me, un sentimento grande come l’amore, non è cambiato.
Ancora oggi proviamo le stesse emozioni che hanno provato i personaggi del mio romanzo in un’epoca passata.
E ancora oggi siamo costretti a fare delle scelte in nome di questo amore.
Man mano che la lettura scorre mi accorgo di entrare nelle vesti dei personaggi e mi esalto da protagonista.
Bello! Per quanto poco abbia letto, mi ha fatto sognare.
Grazie Luna70 e tanti complimenti per il libro, scritto con la penna del cuore.
marinella(nonnameri)
Ho letto il libro di Laura Gay e mi è piaciuto molto. Adoro i romanzi storici e Laura, in queste pagine accattivanti, narra una storia affascinante e esemplare. Incuriosisce il lettore. Dopo le prime pagine, viene voglia di leggere ancora per saperne di più di questi personaggi e di queste storie avvincenti che non appartengono ai giorni nostri, ma che conservano quel pizzico di mistero e fascino proprio perché lontane da noi. O forse inconsapevolmente vicine a noi, perché il cuore degli uomini non muta con il passare degli anni. Nello scorrere dei secoli. Il linguaggio usato per narrare la storia è piacevole e autentico.
Complimenti a Laura Gay
Con simpatia
Nicla morletti