Desiderio di volare di Lenio Vallati

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Marco ricorda ancora quelle volte che erano insieme sulla spiaggia, i visi bagnati da uno spruzzo di salsedine, le ali di un gabbiano si libravano nell’aria, soffici come sogni, i loro sogni di allora. Un temporale estivo, sotto forma di un rapace, li portò via, con la promessa di farli volare ancora più in alto. Ricorda, Marco, le canzoni inventate in mezzo al fuoco, al crepitare lento della legna del camino, i sensi inebriati dalla gioventù, le sottili spirali di fumo che portavano i pensieri verso l’alto, come un vortice. Susanna lo guardava impaurita. Avesse dato retta a lei, alle sue premonizioni, forse sarebbero ancora ali di gabbiani. Il desiderio di provare si mescola talvolta alla paura di mostrarsi codardi davanti agli altri. Una volta, una volta sola non può cambiarti la vita, pensava, invece sì. Una sola volta si nasce e una sola volta si muore, ormai ha imparato la lezione, ma adesso è troppo tardi. Da allora la vita di Marco e di Susanna divenne un oscuro labirinto la cui chiave aveva la strana forma di una siringa. Una piccola pressione e una strana euforia si impadroniva dei loro corpi, li faceva volare come non mai in cieli scevri di problemi. Ma era solo un’illusione. Al ritorno da ogni volo, la cui durata diminuiva costantemente, la solita vita di sempre, i soliti problemi e il bisogno di ripartire di nuovo. Il desiderio si era trasformato in schiavitù e la schiavitù in bisogno di iniettarsi altra roba tra le vene, ma costava maledettamente. Marco si ricorda ancora dei suoi primi goffi tentativi di furto. Susanna la prima volta che aprì le gambe per una dose, poi non ci si fa più caso, tutto assume il sapore sciapito dell’abituudine ed è come quando si vive, si va avanti ogni giorno senza sapere dove, né il perché. Anche al dolore non ci si fa più caso, sembra di averlo indosso da sempre. Poi viene il giorno che uno decide di lasciarsi indietro il passato con tutti i suoi errori per ricominciare una nuova vita. Ma il passato non si cancella: è come una zavorra che ti trascina ineluttabilmente verso il fondo. Susanna ha ancora un buon ricordo della comunità. È stato forse il solo periodo della sua vita in cui qualcuno, a parte Marco, le abbia mai voluto bene. Marco invece voleva fuggire, le mura erano per lui sbarre da superare. Non una ma due, tre, quattro volte, ricominciando sempre daccapo e sempre ritornando allo stesso punto della prima volta, il fallimento. Ormai non possono più farne a meno, e in quella misera stanza aspettano quell’uomo con la dose. Chissà, dice Marco, se ce ne darà ancora. Perché? Chiede Susanna. Non sa che ormai i soldi sono finiti, e con i soldi ogni loro speranza. Marco le ricorda la spiaggia, gli spruzzi sulla pelle di quell’estate lontana, mentre il caldo adesso li soffoca e imperla i loro corpi di piccolissime gocce di sudore. Ricordi, Susanna, quel gabbiano? Ricordi come volava alto? Suonano alla porta. Marco si scuote, è il tizio della roba, apre, lo fa entrare. Sì, è proprio lui, ed è strano che non pretenda di essere pagato. Te li daremo, sussurra Marco, le labbra incollate dalla saliva e gli arti febbricitanti. Si, certo, risponde l’uomo con uno strano sorriso e se ne va. Susanna, non è finita, possiamo volare ancora, magari solo fino a domani, fino a quando quell’uomo non tornerà di nuovo. Lo senti l’ago che penetra nella carne, la senti questa sostanza che ci rianima? Non è finita, Susanna, non è finita. Ce la faremo. La senti quest’acqua fresca sulla nostra pelle? Dai, corriamo, corriamo su questa spiaggia che si adatta ai nostri piedi come un paio di scarpe naturali. Adesso stiamo volando, Susanna, come quel gabbiano bianco dei nostri ricordi. Ma Susanna non vede nessun gabbiano. Due ali nere la stanno trascinando via insieme al suo compagno. Si aggrappa a lui nell’estremo tentativo di rimanere ancorata alla vita, ma quella sostanza bianca dentro il suo corpo le fa scoppiare le vene. Forse dietro al buio dal quale è circondata, pensa, ci saranno davvero cieli azzurri e gabbiani in volo, chissà. Susanna chiude gli occhi. Per sempre. Marco la chiama, ma la sua voce è solo un rantolo. Con un ultimo sforzo le prende la mano, ormai gelida. Sulla spiaggia un gabbiano giace riverso, gli occhi vitrei, il becco rivolto in una posa innaturale, le sue ali, non più bianche ma sporche di sabbia, sono trafitte da una siringa.

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Racconto tratto dal libro “Desiderio di volare” di Lenio Vallati, recensito da Nicla Morletti nel Portale Manuale di Mari.

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Lenio Vallati

Lenio Vallati poeta e scrittore, ha pubblicato finora i volumi di racconti ‘Soggiorno a Bip-Bop’, Aut. Libri Firenze, ‘Un criceto al computer’, Ibiskos Ed. e ‘Desiderio di volare’, ed. Bastogi, che riunisce 23 racconti molti dei quali vincitori di 18 primi premi per la narrativa. Numerosi e di prestigio sono i riconoscimenti anche per la poesia. E’stato eletto, al ‘Belmoro’ di Reggio C. poeta-scrittore dell’anno 2005. E’ presente in numerose antologie tra le quali ‘Poesie d’amore per il 3° millennio’ e ‘Letteratura Italiana- Poesia e narrativa dal 2° Novecento ad oggi ’ 2007 ed. Bastogi. Nel corrente anno 2007 ha ottenuto il 1° premio al ‘Molinello’ per la narrativa inedita. Di recente pubblicazione il volume di poesie “Alba e tramonto” ed. Bastogi. Nel corrente anno ha ottenuto il primo premio per la poesia inedita al ‘Premio Rivalto’ e al ‘Gronchi di Pontedera’, e il 2° posto al ‘Verso i versi’ città di Siano, al ‘Kairnak’ e al ‘Città di Pescocostanzo’.

42 COMMENTS

  1. Gentilissimo Lenio,
    ho quasi finito di leggere il libro di racconti che mi hai inviato.
    Complimenti e auguri vivissimi per la tua proficua produzione…
    buon ferragosto Franca Fasolato.

  2. Certo, Sonia, che mi fa piacere sapere quello che ne pensi! e sapere anche quali racconti preferisci e perché. Intanto auguro buona lettura…a te e tuo padre,a risentirci, Lenio.

  3. Buongiorno Lenio!
    Volevo ringraziarti tanto, oggi ho ricevuto il tuo libro e non sai che gradita sorpresa! Mio padre me l’ha soffiato sotto il naso ed è già lì coi suoi occhialini che lo scruta attento!
    Cercherò di leggerlo quanto prima, tempo permettendo, così da poterti dire cosa ne penso. Spero ti farà piacere.
    Buon proseguimento.

    Sonia

  4. Purtroppo, cara Dorella, esistono anche le cose tristi, l’importante é affrontarle in modo adeguato affinché ci possano insegnare qualcosa. Come faremo d’altronde a gioire delle cose belle della vita se non ci fossero anche i momenti brutti? Mi fa molto piacere che tu voglia leggere il mio libro, guarda che non contiene solo racconti tristi come quello presentato, ma anche brani spassosi dove mi sono divertitio un mondo a scriverli, e persino qualche racconto noir. Spero davvero di potertelo inviare con richiesta del Manuale, altrimenti te lo invierò lo stesso. E’ un piacere immenso per me quando qualcuno vuole leggere un mio libro.Ti invito a prendere in considerazione anche Un criceto al Computer, un abbraccio, Lenio.

  5. mi sono rattristata nel leggere il brano del tuo libro ma il dolore, la pena, sono come la gioia, il bisogno d’essere amati. Questa è la nostra vita e quando non la sappiamo accettare si crea lo squilibrio interiore e la pace non arriva mai, proprio come quando si è in guerra.
    Vorrei lggere il tuo libro, caro Lenio. Grazie – Dorella

  6. Solo adesso leggo il tuo racconto, che dire? I tuoi premi sono più che meritati, sai descrivere il quotidiano senza indulgere sull’ovvio, hai capito che la vita non è un sogno, ma se dopo il sogno c’è un risveglio positivo, è tremendamente bello sognare. Questo racconto è talmente vero e allo stesso tempo carezzevole, che non importa se sulla sabbia c’è una siringa, ho pensato per un attimo all’Albatros di Baudelaire e alle sue ali. Bravissimo!
    Mariarosa

    • Commenti come i tuoi mi fanno volare, Mariarosa.I sogni servono per superare l’asprezza della vita, per immaginarci un mondo migliore. E i sogni spesso si realizzano, per esempio il mio di scrivere si é realizzato. Basta accontentarsi di quello che si é ottenuto senza voler raggiungere l’impossibile, e scrivere sempre non per compiacere il pubblico ma per dire le cose che si sentono dentro, augurandosi certo che piacciano anche agli altri. Per cui posiamo dire che i sogni sono vita, perché sognando noi viviamo, i nostri cuori vibrano d’infinito, mentre il mero vivere é come il continuo sciabordio del mare sugli scogli. Certo dobbiamo sapere che, accanto al sogno, esiste anche la realtà, e che ali bianchissime possono essere trafitte, purtroppo, da una siringa. Ancora grazie, Mariarosa, permetti un abbraccio? Lenio.

  7. caro Lenio,
    Come sempre le tue parole commuovono e fanno pensare … “Paura di volare” aveva scritto anni addietro una nota scrittrice americana, ma oggi nulla fa più paura, anzi è proprio dimostrare di non avere “paura” la sfida più grande, che soprattutto le giovani generazioni ostentano e fanno propria.
    “Volare” ha rappresentato il sogno dell’immaginario collettivo, sempre, sin dai tempi antichi … e sognare è lo stimolo più importante per vivere.
    Povere anime “fatte di neve” come si annullano e si distruggono con pochi stupidi e letali gesti! Forse l’amore tra Marco e Susanna è solo un “alibi” per trovare più “forza” a diventare “invincibili”, ma la loro fragilità è tale che che il loro volo finisce in una inevitabile sconfitta … inutile morte di un sogno.
    Grazie Lenio. Un abbraccio.

    • Grande Marisa, ti trovo dappertutto tra i vincitori dei premi letterari, e sono contentissimo perché te lo meriti davvero. Bellissimo il tuo libro Qualunque cosa accada amala, che sto rileggendo per la seconda volta. Le cose belle non si possono sorbire in un sol sorso, ma vanno assaporate più volte e con calma. Riguardo al tuo bel commento, io penso che tutto ciò che possiamo dire della vita ha sempre un doppio senso. Bisogna avere paura della vita, cioè di perderla, e stare attenti a non rischiare troppo. Ma al tempo stesso bisogna non avere nessuna paura, perchè é bello volare e cioé realizzare i propri sogni. Che fare allora? Impegnarsi per le cose che valgono davvero, e non intraprendere viaggi impossibili, e rimanere nel fondo di sé stessi genuini e puri. L’arma più bella é la semplicità, l’umiltà, che unita all’amore realizza per noi le ali più forti che possiamo avere per volare davvero, nel cielo infinito, senza alcuna paura di cadere. Che dici, ho esagerato nel mio discorso? Intanto ti abbraccio e spero di incontrarti presto, Lenio.

  8. Caro LENIO,
    i tuoi scritti hanno il pregio di combinare in maniera magica le tragiche realta’ delle esistenze con i sogni, le illusioni e gli spunti surreali piu’ dolci, che la tua mente è capace , in certo qual modo, di materializzare.
    Ti ammiro sinceramente.
    Ho cercato inutilmente di raggiungerti per parlarti di persona a Viareggio in Maggio, ma eri scomparso dalla sala quando, a cerimonia finita, mi sono alzato dalla mia seggiola.
    Comunque ti abbraccio, anche se da lontano e, se permetti, mi sento vicino a te.
    Sabatino Di Filippo

    • Grazie Sabatino, mi dispiace per Viareggio, sai, io penso che la cosa più bella di questa nostra attività letteraria é incontrarsi e conoscersi a vicenda. Sono convinto che ci incontreremo senz’altro a una prossima occasione. Ti ringrazio tantissimo per la tua ammirazione e per il bellissimo commento che mi invii, sono davvero lusingato e spero proprio di meritarmi i tuoi elogi. Io penso che quando si ama davvero, si affrontano gli argomenti con una passione e un impegno particolari, e si scrive non con una penna qualsiasi ma con la penna del cuore, che sa dosare magicamente la realtà con i sogni. Sei d’accordo con le mie parole? Rispondimi, mi farà piacere, un abbraccio, anzi due anche per quello che non ci siamo scambiati a Viareggio, Lenio.

      • Ti ho già risposto , ma non mi hanno pubblicato tale risposta. Puoi inviarmi il tuo numero di cellulare? Ti spieghero’ a voce. Sono d’accordo con quanto hai detto. Penso proprio che noi due abbiamo piu’ di qualcosa in comune; se tu permetti tale pensiero.
        Abbracci sentiti,
        il tuo amico Sabatino

      • Gentile Sabatino Di Filippo,

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  9. Librarsi in volo e, gustare la libertà assoluta, è da sempre un sogno dell’umanità.

    Esistono però, altre esperienze e tecniche per gioire, elevare lo spirito, stanno nei percorsi del Cuore Illuminato, come insegnano i nostri grandi maestri di tutti i tempi.

    Ma, quando il rapace buio stordisce la ragione, aumenta la fragilità, la debolezza umana. Fa aggrappare a qualsiasi corda illusoria, sfrenata, effimera, che brama all’onipotenza dimenticando che siamo soggetti con potenzialità e limitazioni temporali.

    E che abbiamo delle vere responsabilità verso noi stessi e gli altri di ogni nostra azione che può riflettere attorno a noi come un raggio di sole o come un’ombra di un sepolcro. Temi che oggi bisognerebbe prendere seriamente in mano. AIUTIAMOCI pure anche con la sana letteratura!

    Complimenti per il tuo modo di scrivere fluido ricco di immagini e sentimenti, col Cuore… di chi cerca di dare un messaggio al lettore, una grande riflessione per non cedere il passo alle ombre, a mio avviso grandi sfide e prove della vita! Al di là di ogni credo!
    Alla prossima ciao Franca Fasolato

    • Sì Franca, sono perfettamente d’accordo con te quando dici al di là di ogni credo,io penso che l’importante é dare a questo mondo una nuova luce di speranza, e qualunque mezzo può essere buono se raggiunge lo scopo. Naturalmente i miei sono solo racconti, io non penso minimamente di fare miracoli ma di contribuire, coi miei messaggi, a valorizzare la nostra vita e il rispetto per il nostro prossimo. E di cercare di elevarci non con la droga, ma trovando la forza dentro noi stessi, perché noi esseri umani, e lo credo veramente, abbiamo ali nascoste nel profondo del nostro essere in grado di farci volare serenamente. Sei d’accordo con me? Mi interessa tantissimo il tuo parere, perché hai espresso idee di rara profondità. A risentirci dunque, Lenio.

      • Franca, ti ho inviato oggi stesso il libro con una piccola dedica. Mi auguro proprio che sia per te una buona lettura, fammi sdapere quando lo avrai letto, grazie ancora Lenio.

      • Carissimo Lenio, un fulmine di qualche giorno fa ha creato disagio alle linee internet. Per questo solo ora ti rispondo. Oggi mi è arrivato il tuo libro di racconti infatti, grazie mille. Anche a me piace scrivere racconti oltre la poesia, e gustarmi il teatro, l’arte in tutte le sue splendide forme espressive. Spero di trovare il tempo e l’ispirazione per scriverne ben altri quando pubblicherò ti iinvierò il mio.

        Rispondendoti al precedente commento, si!… sono d’accordo con te, noi siamo parte integrante della Natura Materiale e Divina… basta saperlo, volerlo riconoscere nel nostro profondo. Io, a tale proposito ho fatto molti sentieri e percorsi di crescita di luce per vedere nel buio. Un buio che non risparmia nessuna creatura; sin da quando Dio ha fatto scivolare il giorno sulla notte per diderlo e assaporarne la diversità. Il mio terreno fertile, è ora ben indirizzato in una “saggezza antica” come la tua, fatta di valori e rispetto per sè stessi e per il prossimo nonchè per Madre Natura. Per questo forse subito hai riscontrato giustamente “rara profondità d’animo” oggi pe lo più sommersa dalla fretta del fare del dire, e sopratutto dell’apparire e dell’avere più dell’essere. Ma questa non è a mio modesto avviso la giusta dimenensione UMANA! Osserva molta gente anche se hanno molto più di noi non sorride più. Chi ha un compito istituzionale ha anche il dovere di vedere di non fare scendere il buio sempre di più specialmente per le categorie più fragili!
        Non voglio stendere accuse o polemiche, ma credo che l’umanità abbia bisogno di sostanziali cambiabenti ognuno il suo!

  10. Ho letto con piacere questo poche righe del suo libro e mi hanno toccato nel profondo. Ricordano purtroppo tanti giovani che nel tentativo di “spiccare il volo” si ritrovano la vita bruciata e distrutta. Poche righe toccanti e commoventi che devono farci riflettere oltre che trasmetterci emozioni, e questo credo che lo facciano. La mia curiosità su come la storia si dipana è alta. Grazie.
    Sinceri complimenti.

    Stefania

    • Grazie, Stefania, io penso, anzi spero che queste mie righe aiutino i giovani a dare maggiore valore alla propria vita. Anche gli altri racconti del libro, che affrontano vari temi come la guerra, la violenza, li ho scritti per dare appunto dei piccoli messaggi, evitando di fare il professore. Io non commento i personaggi del mio libro, non faccio ramanzine, descrivo solo la storia così come l’ho inventata, lasciando il lettore alle sue conclusioni. A risentirci, riscrivimi, Lenio.

  11. volare… verbo che rievoca nella mente di ognuno il desiderio di libertà..
    molto spesso però si dimentica quanto sia bello poterlo fare grazie ai propri sogni, alle emozioni, ai sentimenti.. e ci si affida a mezzi che invece di farti librare nel cielo, ti lasciano cadere e sprofondare sempre più in basso…. e intanto la vita scorre… e i momenti passati non tornano più..
    la vita dura il tempo di un fiammifero ed è scoraggiante vedere come spesso si ha voglia di buttarla via.

    Grazie per il bel racconto

    Francesca

    • Grazie a te, Francesca, effettivamente i veri voli sino quelli che si fanno dando seguito ai propri sogni, come il mio di scrivere, sogni che ci fanno volare nel cielo ma sempre accontentandosi di quello che si ottiene. Quando si vola troppo in alto e non si posseggono le ali, c’é qualcosa che non va, e si rischia di buttare via la propria vita che é, secondo me, unica e irripetibile. Io credo, da parte mia, di aver fatto qualcosa di buono lanciando ai giovani un piccolo messaggio sotto forma di racconto, sei d’accordo anche tu? A risentirci, Lenio.

  12. è che spesso ci si ritrova nel vortice degli eventi, senza neppure capire come si è entrati e spesso ci accompagnia la tristezza di solitudini silenziose, dettate anche da paure..a non ferire chi conta su di noi..
    si vivono giorni che solo quando ti soffermi e guardi ..indietro, ti rendi conto che non solo se ne sono “andati”, ma li hai anche “persi”…
    e a volte basta leggere poche righe… per sentire ancora il vibrare delle ali…

    grazie per aver commentato il mio piccolo pensiero

    • Cara Luisella, mai voltarsi indietro e mai piangere sul latte versato. Quello che é fatto é fatto, gli errori poche volte si possono correggere, il tempo perduto mai potrà essere recuperato. Sfruttiamo quello che ci rimane fino all’ultimo anelito di vita, per non perdere anche quello. Sembra facile…almeno io ci provo! Grazie a te, Lenio.

  13. è inutile nascondersi nei giorni di questa nostra vita,
    è inutile cercare di “camminare sempre con i piedi attaccati al suolo”
    siamo nati per desiderare, siamo nati per sognare
    ci hanno donato le ali..non dimentichiamo che saper volare
    è la nostra”libertà” e la nostra unica via di fuga
    dal grigiore mentale che ci circonda..
    grazie per ciò che ho letto
    grazie perchè con le tue parole..hai ridato
    colore anche ai miei sogni

    • Sono contentissimo di aver dato colore ai tuoi sogni, ma il trucco é semplice semplice, sai, facendosi animo, dandosi dei traguardi si vive molto meglio. Se guardiamo il mondo così com’é e ci piangiamo addosso, é peggio. E allora che male c’é a volare, magari ricordandosi ogni tanto di ritornare a terra, perché tanto é lì che dobbiamo finire prima o poi. In fondo non é questo un poeta? Non é colui che ci dipinge il cielo di sogni? Colui che trasforma in azzurro un cielo pieno di nuvole? Dai, coraggio, Luisella, sogna, che per la tristezza c’é sempre tempo. Rispondimi, Lenio.

  14. Ottimi racconti. Di gran pregio i contenuti. Belli i ricordi di cieli azzurri, il mare, le canzoni, le ali di un gabbiano. E poi ancora il crepitio del fuoco nel camino, spruzzi di salsedine, temporali estivi. Immagini, simboli per sognare. E viene voglia di volare.

    • Sì carissima Nicla, leggendo il tuo commento verrebbe davvero voglia di volare, perché se una grande scrittrice come te mi fa questi complimenti allora viene da pensare che qualcosa di buono c’é nei miei libri. E’ bene però anche restare con i piedi per terra, assaporando l’ebrezza dei commenti che mi giungono dal Manuale e che sono musica dolcisima alle mie orecchie. E allora sai che faccio? Magari qualche voletto qua e là lo compio davvero, lasciandomi dolcemente trasportare ‘nelle mani del vento’. Grazie Nicla, un abbraccio, Lenio.

  15. Il desiderio di volare… Credo sia la cosa più agognata da chiunque veda qualche costrizione nella sua vita, è la voglia di evadere, il desiderio di provare a vedere le cose da una nuova prospettiva…
    Da piccola sognavo di essere un gabbiano proprio per questo motivo, mi sarebbe piaciuto sovrastare tutti e guardarli da lassù per vederli piccoli piccoli e non avere paura…
    E forse anche Marco e Susanna troverebbero il coraggio sulle ali di un gabbiano!

    • Io credo, Sonia, che é bellissimo poter volare, possedere due paia di ali come un gabbiano e guardare il mondo dall’alto. Ma il vero volo é quello della nostra mente, grazie al quale possiamo raggiungere mete impensabili. Grazie all’amore é possibile essere davvero felici, in comunione con il mondo e con la gente. Non serve per questo la droga, né il danaro, ma un infinito rispetto per la natura e per tutti gli esseri umani, cose che oggi, purtroppo, sembrano scomparse. E una grande fiducia in sé stessi. Sei d’accordo con me? Grazie per il tuo bellissimo commento, rispondimi, Lenio.

      • Certo che sono d’accordo con te, ma i voli ( a volte pindarici ) della nostra mente, spesso si scontrano con la realtà, e questa molto spesso è differente da quello che sogniamo e che speriamo…
        Chi cade nella droga è un debole, è un vigliacco per certi versi, perchè non ha il coraggio di confrontarsi con la sua realtà…
        Sonia

      • Sono d’accordo con te, Sonia, chi cade nella droga é un debole, ma purtroppo penso che la debolezza é un pò come la questione del coraggio per Don Abbondio, se uno non ce l’ha non se lo può dare. E la realtà a volte é dura, per cui é facile rifugiarsi in ciò che te la nasconde. Con questo non voglio giustificare tutti e incolpare di tutto la società, é troppo comodo, ma mi domando come mai una sostanza che non ha grande valore commerciale viene venduta a così caro prezzo. E come mai troppe persone traggono guadagni dalla debolezza altrui. Grazie della tua risposta, Lenio.

  16. Una spiaggia, due ragazzi, un sogno d’amore condiviso..cosa si potrebbe desiderare di più? L’Autore ce lo svela: volare ancora più in alto, con ogni mezzo, anche illecito, anche distruttivo come può rivelarsi la peggiore delle dipendenze, quella dalla droga.
    Si dipana così sotto i nostri occhi con tocchi narrativi misurati e sempre inerenti alla realtà, ma non scevri di rimpianto e di compassione, la storia di due giovani vite bruciate precocemente e assurdamente.
    Il racconto mi ha convinto e coinvolto.. mi piacerebbe leggerne altri.
    Grazie al bravo Lenio Vallati!
    🙂 Gianna

    • Grazie a te, Gianna, e al tuo bellissimo commento. Io penso che é bello sì volare in alto, ma stando attenti a non gettare via la vita, che è la cosa più bella che possediamo. Sai qual’è il mio metodo? Descrivere una storia ma senza esprimere troppo le mie idee sull’argomento, lasciando al lettore le conclusioni. Mi piacerebbe che tu leggessi il racconto Kamikaze, e anche Notte di sangue a mezzanotte, sempre su Desiderio di volare, e poi mi dicessi cosa ne pensi. Se ti é piaciuto questo, penso che questi due dovrebbero entusiasmarti. Buona lettura e a risentirci, Lenio.

  17. Grazie Andrea, la varietà dei racconti del libro penso che siano una ricchezza ma forse anche un limite, perché se avessero avuto tutti lo stesso argomento la raccolta risultava più unitaria e forse poteva avere un successo maggiore. Ma io sono fatto così, mi piace affrontare argomenti diversi perché così é il mondo, estremamente vario sia nel bene che nel male. Ed é vero anche che io amo i miei personaggi, perché amo il mio prossimo, le debolezze insite nell’uomo ma anche la sua grande capacità di reagire alle sfide della vita. Si cambia solo ciò che si ama, non sei d’accordo? Un abbraccio, a risentirci, Lenio.

  18. La raccolta, che avevo letto in precedenza, è una straordinaria galleria di personaggi del nostro tempo che tocca tutti i generi: sociale, horror, noir, sentimentale, azione e politica, anche ricordo d’infanzia e un pizzico di umorismo, vi affiorano anche le malizie, gli egoismi, le furberie e le bassezze che purtroppo ognuno subisce o utilizza.. a riprova della curiosità , dell’intelligenza e della passione che Lenio mette nel rapporto con gli altri, senza ingenuità o esclusioni, ritrovando in ogni essere umamno, anche nelle circostanze più tragiche, una mente e un cuore aperto alla vita, con lo stesso afflato poetico che gli conosciamo. Racconti peraltro dettati da una vigorosa fantasia e scritti con la semplicità ed intensità che lo caratterizzano.

    Andrea M.

  19. Ciao Lenio,

    Pensavi forse, che non facessi un commento a questa bellissima pagina di parole, che fanno riflettere proprio per l’argomento trattato e spiegato molto bene?
    Anche nel capitolo, di questo libro che sarei felice di leggere, hai messo tutta la passione e abilità di cui sei capace, parli con sensibilità di una piaga sociale, purtroppo molto diffusa.
    E’ triste quando vediamo nei nostri giardini, nei nostri vicoli, alla TV e sui giornali le storie e i comportamenti di queste persone, che, per degli attimi di euforia, li possa rendere cechi di fronte al male che si fanno, e pur di vivere questi attimi, che offrono solo l’illusione della gioia effimera, per ripiombare subito dopo nel buio più completo, sono capaci di qualsiasi azione.
    Bravo Lenio.

    ” E’ stata veramente cosa buona e giusta essere passato da quella porta ”
    Oltre quella soglia..tante pagine bianche ti aspettavano, sono sicura che le riempirai con le tue poesie e i tuoi racconti, per entrare nel cuore e nella mente di tutti quelli che leggeranno le tue parole .

    Hai letto il commento che ho fatto al libro di Annaluna “Pane per l’anima” dove parlo di mio padre ferroviere, e dove ho nominato anche te?

    Grazie per la tua amicizia

    Maria Luisa

    • Ciao Maria Luisa, é meraviglioso quello che dici, non si può bruciare tutta una vita per un attimo di euforia. Ma questo é soltanto uno dei mali della nostra società, ce ne sono tantissimi altri dei quali io cerco di parlare nei racconti di Desiderio di volare. Per esempio il tema della guerra, affrontata in Kamikaze che credo sia uno dei miei migliori racconti. L’hai letto? Quanto prima vado a commentare il commento di cui mi parli e poi ti riferisco. Ancora grazie per le bellissime parole che mi spronano ad andare oltre quella soglia, e a trovare il coraggio di scrivere ancora tante pagine importanti. Un abbraccio, Lenio.

  20. Interrogativi. A metà strada tra il “desiderio” e la paura. A muovere le corde di ogni azione il dubbio del futuro. I timori diventano la forza di questo libro.

    • Sono d’accordo con te, Valeria, per quanto riguarda il racconto Desiderio di volare. Per gli altri, come per esempio per Kamikaze e Il sogno, c’é, secondo me, anche una grande fiducia nel futuro, nonostante i problemi del presente. Desiderio di volare é secondo me un libro di racconti di diversi generi narrativi, c’é anche per esempio Bagno di sangue a mezzanotte che é un pò sul noir. Comunque per me ogni racconto é un messaggio che io cerco di inviare al lettore con la speranza di sensibilizzarlo sui problemi di oggi. Grazie per il tuo commento, a risentirci, Lenio.

  21. Caro Lenio,
    ti rinnovo i complimenti per questi tuoi racconti che, con sentimento, accompagnano tra le angosce, le speranze e le contraddizioni della nostra vita e della nostra società. Un caro saluto

    Daniela

    • Cara Daniela, che piacere ritrovarti! Complimenti per i tuoi continui successi, e grazie tante per questo tuo bel commento. Ho visto che hai diversi libri nella fiera del libro che presto commenterò. Di tuo mi sembra di avere soltanto Cerco un pensiero, gli altri mi piacerebbe tanto averli. Vado a leggerti e poi ti invio un bel commento. Un caro saluto anche a te e famiglia, Lenio.

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