Ciao bambini, sono Gino, il vostro amico criceto. La mia storia comincia nell’estate di due anni fa. Una calda sera di metà settembre mi trovavo in una grande gabbia insieme ad almeno un’altra decina di miei simili quando vidi avvicinarsi un tipo non molto alto dalla corporatura robusta.
Mai avrei potuto immaginare allora quanta parte quel tizio avrebbe avuto nella mia vita futura. Si avvicinò al banco e chiese di poter giocare. Davanti a lui c’erano dei recipienti sferici di vetro di tutte le dimensioni. L’uomo del luna park gli mise in mano un cestino con delle palline di plastica. Capii subito che il gioco consisteva nel far entrare le palline nei recipienti, e questo mi sembrò estremamente semplice. Dio mio che imbranato! Che brutta mira! Tiro troppo lungo. Troppo corto! Ma il tizio era anche un po’ sfortunato, perché una pallina danzò beffarda sull’orlo di un recipiente e si perse di poco a lato. L’uomo si spazientì. Prese un altro cestino, però la mira non migliorò. lo sono un criceto molto educato e non amo darmi arie, comunque meglio di lui avrei certamente fatto anch’io. Perbacco, ce l’avevi quasi fatta! Ma per quale motivo ti affanni tanto? Ah, capisco! Mi sporsi dalla gabbia e vidi un cartello appeso appena sopra ai recipienti: un centro il pesce, due centri il criceto, tre centri il pappagallo. Il fatto di essere considerato di valore inferiore ad uno stupido volatile mi dette ai nervi! Ad un certo punto l’uomo si arrese. “Quanto costa il criceto?” domandò rasssegnato. “Sei euro”. “Lo prendo”.
Mi trovai così separato dai miei compagni con i quali d’altronde non avevo un granché legato. Salutai affettuosaamente e con un certo dispiacere solo Ettore, un vecchio criceto che aveva avuto diversi padroni prima di finire in quella gabbia. lo credo invece di esserci nato lì dentro. Ettore mi ha insegnato molte cose anche per quanto riguarda la vita degli umani. Tutto quello che so lo debbo a lui. L’uomo del luna park mi pose in un’angusta scatola di cartone e mi consegnò nelle grosse mani del mio nuovo padrone. Ci stavo un po’ stretto in quella scatola, e per di più ero assordato dai rumori provenienti da ogni dove. In quella grande piazza c’erano anche tante altre attrazioni, un’immensa ruota panoramica, un gigantesco castello stregato con quattro tetre torri e una grossa trottola circondata da catene, almeno così intravedevo dalla gabbia. E tanti, tantissimi bambini che vociavano allegri. La mia paura era proprio quella, di finire nelle mani di un bambino. Ettore mi aveva riferito che sono tremendi, che ti stropicciano in continuazione e non ti fanno mai riposare! D’un tratto un lato della mia angusta dimora si aprì, lentamente. Due piccoli occhietti vispi mi guardarono. “Grazie, babbo. Com’ è carino! Ehi, venite a vedere!”. Una tribù di bambine improvvisamente mi circondò. Oddio, povero me! Passai di mano in mano come se fossi stato un giocattolo. Per fortuna una bambina bionda mi ripose nella scatola e mi celò agli altri occhi indiscreti. Doveva essere lei la mia prima e nuova padrona, perché fino ad allora ero sempre vissuuto nelle immense gabbie dei negozi. In fondo ne ero contento, piccola. Già sentivo che mi piacevi, che avremmo fatto amicizia. Neppure noi criceti siamo insensibili alla bellezza femminile, e tu eri davvero una bellissima bambina. Accanto a noi una donna giovane e bionda, somigliantissima alla piccola, scuoteva la testa e ripeteva continuamente “non se ne parla nemmeno”. Chi era? Chissà che cosa intendeva dire!
***
Brano tratto dal libro “Un criceto al computer” di Lenio Vallati, recensito da Nicla Morletti nel Portale Manuale di Mari.
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Ciao Lenio, io non ti conosco, sembra impossibile ma un criceto mi ha portato tra le pagine del web proprio qui, a leggere tutti i messaggi di questo post.
Penso proprio che leggerò il tuo libro.
Un saluto e a presto!
anch’io amo gli animali ma tu ami più i gatti o i cani
ciao bello il racconto! io sto per prendermi un criceto e non vedo l’ora perchè a me piacciono tantissimo!!! ora ti saluto a presto…
Ciao, Nikita,i criceti sono animali amorevolissimi, sai. Grazie per il tuo commento, un abbraccio Lenio.
Ciao Nikita, li amo tutti e due ma forse i cani danno più soddisfazione. Ho già un gatto nero e un cane che tiene mia figlia, e tra poco ne prenderò un altro che sarò solo mio. Non vedo l’ora, per adesso ha solo 10 giorni! E’ meraviglioso amare gli animali, non trovi? Un abbraccio, Lenio.
Carissima Maria,chiederò senz’altro al Manuale di poterti imviare il libro. Sarei molto felice di farlo leggere a te e ai tuoi alunni che saranno la società di domani. Un caro abbraccio, Lenio.
Carissimo Lenio,
periodicamente ripasso sul sito pervedere cosa c’è di nuovo, e son tornata anche qui per vedere i nuovi commenti al tuo libro.
Purtroppo non mi è arrivato nulla, io ho inviato il mio indirizzo al Manuale… peccato!
Saluti anche dalla micina Nicole dal nasino rosa e dai grandi occhi verdi, che ormai ha quasi 6 mesi e ci sta facendo ammattire perchè ormai arriva ovunque e ce la ritroviamo a passeggiare sulle mensole della cucina, sul frigo, sul ripiano più alto della libreria….
Carissima Maria, é passato molto tempo e quell’iniziativa del Manuale penso si sia esaurita. Facciamo così, perché io non voglio che la tua micina non trovi sulla mensola l’allegro criceto Gino, invia nuovamente il tuo indirizzo alla Redazione. Un abbraccio, Lenio Vallati.
Carissimo Lenio,
scrivo di getto per dire che questo incipit mi è piaciuto un sacco, per la sua immediatezza, la sua fantasia, la sua profondità mascherata da levità fiabesca.
Mi piacerebbe davvero poter ricevere una copia del volume, lo utilizzerei con i miei alunni per far loro capire alcune cose che già larvatamente si intuiscono dalle righe che ho potuto leggere.
Tanti complimenti
Ciao Lenio,
ho ricevuto e letto il tuo libro. Come già mi immaginavo, mi è piaciuto moltissimo, l’ho divorato in un paio di settimane. Tutte e tre le storie, ricche di semplicità ma con una grande morale, rispetto per gli uomini e per gli animali. Storie adatte non solo ai bambini, anzi, gli adulti dovrebbero leggerne più spesso di storie come queste, rendersi conto che l’indifferenza e le guerre portano solo del male.
Sono contenta di aver letto il tuo libro e auguri per il futuro.
Grazie ancora.
Teresa Steri
Ciao Teresa, sono appena tornato dalle ferie che, come al solito, passano in un lampo e ho trovato questo tuo graditissimo commento. Mi fa molto piacere che il mio libro ti sia piaciuto, e che lo consideri molto utile. Questo mi conferma sulla bontà delle cose scritte con amore e mi dà la forza di scriverne altre. Ancora grazie e a risentirci, Lenio.
Una storia semplice raccontata in modo divertente ma che cela un signoficato molto più grane: l’amore tenero e incondizionato per gli animali.
Mi piacerebbe leggerlo alla mia bambina la quale condivide co me questo amore.
Complimenti 🙂
Grazie Francesca, mi fa molto piacere il tuo commento, infatti uno degli aspetti essenziali del mio libro é l’amore e il rispetto per tutti gli animali.Invito la redazione ad inviarti il mio recapito per la spedizione e auguro a te e a tua figlia una piacevole e interessante lettura, Lenio Vallati.
Carissima Daniela, non sai quanto sono contento di averti saputo offrire una buona lettura. Ho letto le tue bellissime poesie e sto leggendo il tuo libro Altri tempi. Lo porterò con me in vacanza, e al mio ritorno ti saprò certamente dire. Dall’inizio mi appare stupendo. Per quanto riguarda i miei libri, sono spunti della mia immaginazione misti alla realtà quotidiana, per me Gino il criceto, oltre all’animaletto della storia, é anche un caro amico che da alcuni anni non c’é più. Una storia semplice parla di mia figlia e del suo amore per gli animali, come vedi l’amore é alla base di tutto e ci consente di colorare con i nostri sogni e le nostre emozioni la tela della vita che altrimenti risulterebbe scialba. Grazie delle tue belle parole e dei tuoi complimenti, vedo che anche tu stai andando molto bene con i concorsi e sei bravissima. Un abbraccio, a risentirci, Lenio.
Carissimo Lenio,
ho letto con grande piacere il tuo bel libro. Pagine ricche di nobili sentimenti che trasportano bambini e adulti in un mondo speciale, in un viaggio tra sogno e realtà attraverso un percorso di speranze, di tenerezze, anche di riferimenti a brutture quotidiane, ma tutto sempre permeato da un grande amore per la vita e sensibilità per il prossimo, per la realtà giovanile in particolare. Sono stata piacevolmente catturata dal tuo criceto Gino al computer, mi sono commossa per “Una storia semplice” e sono tornata per un attimo bambina con Manuel e Pampa. Grazie per queste emozioni e complimenti, davvero, con gli auguri più belli di nuovi, meritati, successi.
Con affetto
Daniela Quieti
Appena tornata da lavoro…trovata la Bellissima sorpresa
Benissimo, sono contento per te! E ti auguro davvero una piacevole lettura, come ti ho scritto nella dedica. Mi farebbe tanto piacere poi, quando l’avrai letto, un tuo giudizio, ma con calma, mi auguro che il Criceto accompagni le tue ferie estive e le renda davvero uniche. A risentirci, cari saluti, Lenio.
un racconto che sembra per bambini ma in realtà non lo è: le tematiche, profonde, sono da legare al mondo degli adulti, che dovrebbero rifletterci.
Penso anch’io, Ilaria, che non sia un libro solo da bambini. Anche gli altri due racconti hanno tematiche importanti comne la morte e la solitudine, e invitano a pensare anche a chi crede, come molti di noi, di avere tutte le ricette giuste per afffrontare la vita. Spero poi che la sua lettura risulti piacevole, il che non guasta. Grazie tante per il tuo commento, a risentirci, Lenio.
un criceto al computer.
Già il titolo mi incuriosisce parecchio.Difficile valutare l’opera nella sua intierezza dopo aver letto solo poche righe di quello che si presenta come un racconto che appare semplice ma che ha nel profondo tematiche e argomentazioni che possono fare riflettere.Finalmente un libro che ha per protagonista un animaletto piccolo e semplice che può aiutarci a capire il mondo e la realtà quotidiana da un’altro punto di vista che non sia quello di un’arrogante essere umano che ragiona con i meccanismi e le logiche imposte dalla società in cui vive.Un libro che parla in modo semplice e diretto sia ai bambini che agli adulti entrando in un filo comunicativo trasparente,senza logiche contorte ma con principi chiari e facilmente comprensibili.L’idea del criceto,animale piccolo e tenero,è per altro molto consona e curiosa.
Le faccio i miei complimenti,l’inizio di questo racconto è davvero promettente.
Spero di poter leggere per intero la sua opera non appena avrò la possibilità visti questi tempi duri.
cordiali saluti
Elisa
Ciao, Elisa, é vero, in poche righe non si può capire lo sviluppo di una storia, si può solo presagire quello che succederà. Ed é vero che la storia finora é stata fatta dagli uomini con tutta la loro arroganza e prosopopea, mentre basterebbero poche semplici parole per spiegare le cose importanti. E’ come con i nostri politici, tante parolone che non riusciamo a capire e che ci distaccano ogni giorno di più dalla politica. Il cuore in fondo ha parole semplici, basta parlare con sincerità e amore invece di ricorrere a parolone come sinergie e priorità. Poche parole, rispetto e amore per noi stessi e per gli altri sono alla base della nostra vita. Anche un criceto, queste cose, le sa. Spero davvero, dopo le belle cose che hai detto, che tu legga il mio libro, grazie e a risentirci, Lenio.
hai pienamente ragione,nel mondo odierno basta aprire la bocca per profetizzare con parolone altisonanti e tutti credono che basteranno a cambiare le cose,quando invece sono le cose più semlici a venire capite subite e a colpire direttamente dove devono.
spero anchio di potermi accostare al più presto alla lettura del tuo libro.
un caro saluto.
ELISA
Guarda Obama, per esempio, un uomo che con poche parole dirette al cuore della gente é diventato presidente degli Stati Uniti. Ciao, Lenio.
Sì Giada, nome meraviglioso che fa sognare, é raro trovare nella vita persone semplici che si sanno mettere nei panni degli altri. Noi giudichiamo, sappiamo tutto a priori, come tu dici, e non ci interroghiamo veramente dentro noi stessi alla ricerca delle cose vere della vita. Pensare quindi a un piccolo roditore e immaginarsi quello che sente alla vista di noi esseri superiori mi sembra quindi molto interessante oltre che molto spassoso. E Gino giudica, sai, questi colossi con i piedi di argilla e li prende spesso in giro, amabilmente. Troppo spesso si giudica dall’apparenza, anche a me, per esempio, é stato più volte detto che non sembro un scrittore, che sono troppo semplice per essere un tipo importante. Ma non me la prendo, sai, anzi ne sono orgoglioso. Grazie infinite per i tuoi auguri e per i tuoi complimenti, che uniti al tuo dolcissimo nome mi fanno sognare, un abbraccio, Lenio. Rispondimi.
Buonsera,
non ho parole per dirLe quanto mi ha reso felice il suo commento al mio. La ringrazio veramente di cuore per le cose belle che mi dice. Sa quando ho letto che alcune persone vedono nel suo stile di scrittura una tecnica “da non scrittore” mi ha riportato per un attimo a qualche anno fa quando dovevo buttar giù le prime righe della mia tesi di laurea triennale, e a quanto mi sembrava complesso perchè vedevo le colleghe che utilizzavano un linguaggio come dire “eccessivamente forbito” mentre il mio era molto più “leggero”. E ricordo con gioia il momento in cui il mio relatore di disse “Giada non ho corretto niente se non qualche virgola” e mi spiegò il perchè, cioè che quando una persona scrive qualcosa deve rendersi conto che si rivolge a tutti, anche a gente che non sa nulla di ciò che tratti e che è tramite le tue parole che poi lo conoscerà. E nel suo Gino rivedo proprio quella semplicità di linguaggio mai banale e sempre immediata che è veramente grandiosa, oltre ovviamente ai contenuti che sono delicati, divertenti ma anche profondi perchè non è da tutti il riuscire a calarsi nei panni di un esserino diverso da noi ma che come noi ha una vita che spesso condivide con noi umani.
La ringrazio ancora per tutto. Oltre che ad un bravissimo scrittore ha anche una bella anima.
un caro saluto
Giada
Grazie ancora, Giada, io penso davvero che la semplicità sia la cosa più importante nella scrittura, semplicità che non vuole certo dire pochezza di contenuti o banalità. Nei libri più belli che ho letto infatti ho sempre trovato una scrittura semplice e immediata, estremamente scorrevole, mentre negli ultimi tempi c’é il tentativo da parte di molti scrittori di affrontare strade tortuose per trovare qualcosa di nuovo. Nelle parole c’é la bellezza dello scrivere, e soprattutto nel come vengono dette, nel modo in cui giungono direttamente al cuore. Anche come persona, sai, sono stato giudicato più volte estremamente semplice, banale, secondo alcuni non ho l’abito dello scrittore, ma é proprio questa, sai, la cosa più bella, noi uomini cerchiamo sempre di dare un volto a qualcosa, il più delle volte come più ci piace. Vediamo troppo spesso negli occhi di persone egoiste e malvagie che ci prendono in giro il volto dell’amore, mentre disprezziamo chi ci ama sinceramente senza chiederci niente. Il vero poeta, e il vero scrittore, ha un volto anonimo, é dentro che si riconosce dagli altri. Ringrazio anche te per le tue bellissime parole e complimenti e spero davvero di incontrarti e parlare direttamente con te a qualche concorso letterario.Un caro saluto anche a te, Lenio.
E’ di una dolcezza infinita questo brano. Chissà davvero che passa nella mente dei nostri animaletti, e in questo caso in quella del cricetino, nel momento in cui si vede circondato da persone che senza che lui lo sappia, possono essere molto influenti nella sua stessa vita!
Trovo di grande spessore una frase in particolare: “Accanto a noi una donna giovane e bionda, somigliantissima alla piccola, scuoteva la testa e ripeteva continuamente “non se ne parla nemmeno”. Chi era? Chissà che cosa intendeva dire!”. Essa mette in evidenza tanti tratti importanti che spesso siamo portati a sottovalutare. Nelle parole del criceto ad esempio, quell’ingenuità pura e semplice che a mio parere al mondo di oggi è davvero raro trovare, in contrapposizione alla “possibilità di scelta categorica e a priori” di cui invece l’animo umano è spesso capace, a volta come protezione stessa, altre invece per questioni di libertà da impegni e responsabilità che spesso sono visti come condizionamenti dell’esistenza, senza pensare a quanto invece facciano del bene all’anima (ovviamente restando sempre nell’ottica della crescita interiore che comporta il legame affettivo e di cura di un animaletto e di chi lo lascia entrare nella propria vita).
Un augurio di cuore e tantissimi complimenti per questo libro curiosissimo e davvero emozionante, che spero di poter leggere per intero se ne avrò la possibilità.
Giada
Grazie, Paola, per il tuo bellissimo commento. Non avevo colto questo lato ‘animalista’del mio romanzo, ma effettivamente é vero, a volte si considera l’animale alla stregua di un pelouche da strapazzare a nostro piacimento.Ci vuole invece un grande rispetto per gli animali, ed é un vigliacco chi li abbandona. Io amo molto gli animali e ti confido che il mio cane Roy e il mio gatto Nerino mi stanno dando molto. Un animale ti aiuta davvero a trovare la serenità, perché il loro mondo non é complicato come il nostro. Loro pensano a mangiare e a dormire, non si fanno problemi, e ci aiutano a vedere la vita nel suo vero aspetto. Concordo poi con te sul mio romanzo, che non é solo da bambini ma é una favola moderna con riferimenti al mondo reale. Vedo che hai idee molto decise, come d’altronde le avete voi donne di oggi con le quali noi uomini dobbiamo confrontarci, ma questo confronto può essere molto proficuo se accompagnato da un profondo reciproco rispetto.Fammi sapere cosa ne pensi specialmente di queste ultime cose che mi sono preso la libertà di inviarti, a risentirci e a rileggerci, Lenio.
Bravo! Era ora che qualcuno dicesse che i bambini possono essere terribili verso gli animali, che vengono quasi sempre a loro regalati da noi adulti. Li trattano con la crudeltà di cui, sempre a volte, solo loro sono capaci; ma la colpa è nella modalità del dono: l’adulto non fa distinzione nel regalare un essere vivente e un peluche…purchè il bambino sia contento e stia buono. E, quando non lo vorrà più, il piccolo esserino verrà di nuovo regalato o abbandonato: destino segnato di tutti i cuccioli di animale, non solo dei criceti.
Dopo questa tirata da perfetta animalista, le faccio i miei complimenti per la storia, che anche la recensione di Nicla Morletti mi ha aiutato ad inquadrare in un contesto da leggersi su vari registri di significato, adatto cioè ad un pubblico non solo infantile. Credo si tratti della “favola reale” della vita, che leggerò molto volentieri. Un carissimo saluto. PAOLA PICA
La storia mi ha incuriosita, il mondo visto dagli occhi di un criceto! E chissà cosa accadrà dopo. Sono curiosa di sapere perché il titolo, ed ho già un’idea. Grazie di non aver svelato di più, odio conoscere in anticipo troppo della trama. E’ riuscito a dare uno spunto del racconto e a invogliarmi a leggerlo.
Cordiali saluti.
Stefania
Grazie Stefania, in effetti il titolo non dice molto, può essere una cosa positiva questa ma anche un limite, e anche il breve racconto può far presagire una storiella da bambini che invece non é. O perlomeno non é solo una storia da bambini. Ma questa penso che é una caratteristica di molti libri, quella cioé di lasciarsi magicamente scoprire dal lettore rigo dopo rigo, pagina dopo pagina, trasportandolo dove non avrebbe mai creduto. Se leggerai il libro fammi poi sapere cosa ne pensi, ancora grazie Lenio.
ihihih il cricetino che fa da voce narrante è proprio spassoso. L’idea è carina e la lettura piacevole. Il libro lo leggerei volentieri anch’io con la scusa di leggerlo al mio nipotino .. 🙂
Grazie zia Polly, sono contento che tu abbia trovato la lettura del mio libro piacevole. Io penso che questa sia la caratteristica principale di un buon libro, quella di essere di piacevole lettura, altrimenti diventa un supplizio. Spero poi che sia tu che il tuo nipotino possiate trovere nel mio libro non solo pagine divertenti e spassose ma anche motivi di seria riflessione e di incitamento all’amore e alla solidarietà. Grazie ancora e a risentirci, Lenio.
sicuramente e , come dici tu, esopo ci aiutava a capire tutte le sfaccettature della “razza” umana con calzanti paragoni con animali 🙂
saluti
Certo, Zia Polly, ma perché questo nome da favola che mi incuriosisce? E che presuppone uno stuolo di nipotini che volentieri ascoltano le tue fiabe? Saluti, il criceto Lenio.
si nipotini pestiiiiiferi…. 🙂
forse non ti è nuovo …:)
avrai letto tom sawyer eheh
ciao
No Zia Polly, ma lo leggerò certamente, grazie del consiglio e tanti saluti ai nipotini! Ciao, il criceto Lenio.
Anche gli uomini sono ostaggi di una palla. Che e’ quella del destino.
E pur essi devono adattarsi alle condizioni della vita.
Parecchi vengon comprati dal bisogno, prigionieri della forza indeterminata.
Solo felici incontri li liberano verso orizzonti gratificanti.
Un criceto al computer puo’ esser metafora d’esistenza. Adatta a tutti i bimbi che albergano negli uomini (e donne) di una certa eta’.
Gaetano
Io penso, Gaetano, che a volte si viene capiti di più se raccontiamo le nostre idee sotto forma di favola. Molti racconti di Esopo, o di Fedro sono così, e ti invitano a considerare il mondo attraverso aneddoti divertenti e storie spesso di animali. Se dessimo retta alle favole forse saremmo più felici, perché, secondo me, la vita che viviamo é sì preda del destino, del caso, ma in parte possiamo agire anche noi per renderla migliore. Basta ascoltare quei suggerimenti che ci vengono dal di dentro, invece di inseguire tutti insieme la stessa palla. Sei d’accordo? Rispondimi, Lenio.
Ciao Lenio,
bellissima questa tua pagina..Mi hai ricordato il mio criceto…
Anch’io scuotevo la testa dicendo :”Non se ne parla nemmeno”, quando mio figlio arrivò a casa tutto contento con un piccolo criceto che aveva vinto al luna park.
Non so quale dei due mi fece più tenerezza, se mio figlio o il criceto.Entrambi mi supplicarono con gli occhi.Lo tenni. E quando un anno dopo morì,piansi, insieme a mio figlio.
Deve essere un racconto bellissimo, ed è un libro che voglio regalare a mio figlio.
Un caro abbraccio.
Anna Laura
Grazie Annaluna, ma che nome meraviglioso! Anch’io dapprima non volevo che quel criceto entrasse nella nostra casa, e poi ho pianto quando é morto. Ne abbiamo avuti otto, sai? e poi sono tutti morti. Ma almeno mi consolo pensando al fatto che con me e la mia famiglia sono stati bene, e anche noi con loro. E dopo i criceti é arrivato un gattino nero, anche per quello ho gridato “Non se ne parla nemmeno!” e adesso gli voglio bene come a un figlio,e un cane meraviglioso, Roy, che amo alla follia. Non é finita, perché abbiamo un coniglio bianco come la neve, Nevischio, e un pesce. Spero davvero che tuo figlio legga il mio libro, perché da come me ne parli deve essere un bambino meraviglioso che ama molto gli animali. E’ stato bello dialogare con te, grazie ancora, a risentirci, Lenio.
Farebbe pensare ad una fiaba per bambini questo tenero incipit;in effetti piacerebbe anche ad un bambino perchè il criceto di cui si parla è buffo,morbido,simpatico,ma già nell’immediatezza dell’incipit,si rilevano elementi allegorici che fanno intravedere l’animo grande del piccolo criceto,il sentimento di cui è capace,l’uomo vero che racchiude in sè.Complimenti all’autore perchè l’originalità dei testi,per quanto ricercata da chi scrive,difficilmente la si raggiunge.
Un caro saluto.Elisa.
Grazie, Elisa, sono contento che tu abbia percepito, all’interno della favola, il messaggio con la quale ho voluto ricoprirlo. Questo criceto in realtà é la piccola parte di noi che non si rassegna a questo mondo di violenze, di soprusi, ma vuole non dico cambiarlo ma almeno migliorarlo. Non so se ci sono riuscito, ma almeno ho provato con tutta la mia buona volontà ad esprimere qualcosa di autentico e di nuovo. Grazie per i tuoi complimenti all’originalità, é davvero difficile scrivere qualcosa di nuovo perché, dopo millenni di letteratura, tutto sembra già stato scritto. Se tu leggerai il mio libro sono convinto che apprezzerai molto anche gli altri due racconti che seguono le vicende di Gino. Ancora grazie, e a risentirci, Lenio.
è bello vedere il mondo attraverso gli occhi di qualcun altro, fa crescerci come persone e allargare le nostre conoscenze..vedere il mondo con gli occhi di un animale arricchisce ancora di più per questo ti ringrazio: per aver condiviso la storia del tuo criceto con me e con chiunque ti verrà a leggere. Grazie per la tenerezza del tuo racconto
Grazie Stefania, mi fai piangere dalla gioia con questo tuo commento. Purtroppo vedi, difficilmente noi uomini di oggi riusciamo ad entrare nella situazione di qualcun altro e pensiamo solo ai nostri problemi. Immedesimarsi negli altri vuol dire crescere, e riuscire a vedere il mondo attraverso gli occhi di un piccolo criceto sarebbe meraviglioso. Ringrazio te, quindi, per le tue bellissime parole e sono contentissimo di poter condividere le mie sensazioni con chiunque voglia leggermi. Un abbraccio, a risentirci Lenio.
Vedere quello che accade con gli occhi di un criceto è un originale punto di vista. Probabilmente gli animali riescono a percepire cose che noi non abbiamo il tempo o la voglia di soffermarci a capire.
Probabilmente sì Raffaella, noi non abbiamo mai tempo, dobbiamo correre di qua e di là. Perché non fermarci, qualche volta, e ascoltare in silenzio il battito del nostro cuore? Chissà quante cose riusciremo a percepire che altrimenti ci sfuggono. Cose forse insignificanti, il battito d’ali di una farfalla, la voce del vento, il tremolio di una foglia. Il nostro sospiro di fronte al tramonto, il leggero dipanarsi dei ricordi. E chissà quanto altro…se fossimo invece che uomini arroganti dei piccoli, simpatici criceti… A risentirci, Lenio.
Una storia che dovrebbero leggere anche i più giovani, capire che tutti gli esseri, anche i più piccoli possono lasciarti emozioni.Trasmettere la pace e la gioia se li tieni accanto.Quando i miei figlioli da piccoli ebbero il loro criceto, era il loro mondo, un fratello minore.Capì che soffrirono tanto quando una loro amichetta capricciosa lo volle perforza.Naturalmente morì dopo pochi giorni.Ancora oggi me lo ricordano e mi rimproverano tanto.Il loro amico era un loro compagno, da proteggere e lo amavano tanto.Mi scusi se ho ricordato questi momenti, leggerla è stato tenero e una forza da cui prendere esempio.
Oggi si perdono di vista i veri sentimenti, coinvolti troppo dal materialismo e dal senso di possesso materiale,quando invece un piccolo essere può riempirti la vita, far si che la sensibilità non abbia timore di esprimersi.
A presto rileggerla le auguro un buon lavoro.
Marisan
Ti confido, Marisan, che quando é morto Gino, il criceto del libro, quella sera ho pianto. Ti chiedo: si può piangere per un criceto? So già la tua risposta, perché anche tu come me pensi che ogni essere della terra, anche il più insignificante, merita rispetto e amore. Hai ragione, questo bisogna insegnare ai più giovani, e trasmettere loro ideali di pace e di solidarietà. Difendere chi é più debole, aiutare chi ha bisogno. Circondarci di animali, perché loro non sono come noi, non sono capaci di odiare e ci infondono tranquillità. Non bisogna aver paura di amare, né vergognarci se qualche volta si piange.Come quella sera, e un pò anche come adesso. Ti ringrazio, Marisan, di aver suscitato in me , con il tuo commento,tanti bei ricordi. A risentirci, Lenio.
Penso che questo racconto piacerebbe moltissimo ai miei alunni e non sfigurerebbe nella nostra Biblioteca scolastica.L’associazione animaletto e computer è il massimo per i bambini !! Educare i bambini al rispetto per l’altro , si sa, è fondamentale e per farlo non occorrono grandi parole altisonanti o prediche , ma presentare loro delle situazioni alla loro portata e anche buffe,e così il messaggio arriva di sicuro.Complimenti.
Grazie Maria, ti voglio rivelare che la mia prima intenzione era quella di scrivere un manuale per il computer ad uso dei bambini e soltanto in seguito é uscita dalla mia mente la storia che ho scritto. Lo sai quale é stato uno dei momenti più belli della mia vita? L’ho vissuto in una scuola media di Firenze, intervistato da un’ottantina d ragazzini urlanti davanti alla gabbia di un Gino spaventatissimo. Questi ragazzi avevano tutti letto il mio libro e mi hanno fatto tantissime domande in proposito. Mi piacerebbe davvero che i tuoi ragazzi leggessero il mio libro. E’ verissimo quello che dici, per educare i bambini non occorrono grandi parole, ma parole grandi dettate dal cuore. Pensi anche tu che per gli adulti sarebbe lo stesso? Rispondimi, grazie per il tuo bellissimo commento, Lenio.
Il nostro lavoro è pieno di questi momenti bellissimi, per fortuna! I bambini sentono quando chi parla con loro è sincero e li sta prendendo sul serio, avvicinandosi al loro mondo,quando si parla il loro linguaggio.E’ una bella idea un manuale per bambini che parli anche con il cuore e non sono dal punto di vista tecnico.Ne ho visti vari in questi anni, ma restano sul piano puramente tecnico e non sempre sono accattivanti.Secondo me ci vuole sempre quel quid educativo in più quando si tratta di bambini, non basta metterli di fronte alla mera tecnica.Da quel computer devono uscire magie, giochi,storie…! Noi adulti ci perdiamo molto e grazie ai bambini recuperiamo molte cose di noi stessi perse strada facendo. Grazie per aver risposto al mio commento.
Un bel libro, una piacevolissima e gradevolissima lettura per grandi e per piccini.
Ancora grazie, Nicla, ma non vedi quanti commenti che sto ricevendo? Io penso che anche il povero Gino da lassù sarà contento, e applaudirà con le sue piccole zampe a questo libro. Un abbraccio, Lenio.
una storia carina per spiegare col sorriso ai piu’ piccoli il rispetto per gli animali ..e magari per dare qualche input su temi piu’ importanti, ma con un linguaggio che i bambini possano capire meglio.
ma sono convinta che anche gli adulti possano apprezzare questo libro e trovare un sorriso.
complimenti!
Sì Stefania, io penso che ai bambini bisogna saper parlare in un modo particolare, con grande semplicità e sincerità, ma anche con rispetto, perché sono più bravi di noi e capiscono al volo quello che gli diciamo. Con gli adulti possiamo adoperare qualche parola più difficile, ma non cambia poi molto. Io ho cercato di scrivere un libro davvero per tutti, e spero proprio di esserci riuscito. Se riuscirò a suscitare in qualche lettore, bambino o adulto che sia, un sorriso, potrò dire ‘missione raggiunta’. Grazie Stefania, e a risentirci, Lenio.
Caro Lenio,
complimenti per il tuo libro.
Io e la mia famiglia, anche se vissuti in campagna, non abbiamo mai avuto dei criceti in casa. Forse allora non usava, ma qualche volta, da bambino, in particolare quando ci recavamo a Livorno, vedendolo in qualche negozio particolare, mi sarebbe piaciuto acquistarne uno. Somiglia ad un piccolo topolino, infatti è della famiglia dei roditori.
Grazie per questo tuo racconto: semplice, scorre bene e fa sognare i bambini, ma anche gli adulti.
sergio
Grazie Sergio, i tuoi complimenti mi fanno sempre tanto piacere perché sono quelli di un grandissimo amico. Secondo me la grandezza sta nella semplicità, nel ricercare nelle piccole cose l’essenza vera della vita, e per questo io e te ci assomigliamo in quell’amore che ci lega al prossimo. E spero davvero che questo topolino faccia sognare gli adulti e li convinca che un mondo migliore é possibile. Un abbraccio, Lenio.
E’ la prima volta che leggo qualcosa scritto da te, quel poco che ho letto in questo stralcio del libro, mi ha attirato ed ho sempre pensato che se un libro ti cattura fin dall’inizio, è sicuramente degno di essere letto. Complimenti.
Grazie, Terry, anche a me succede la stessa cosa, quando un libro mi piace fin dalle prime righe in genere lo apprezzo fino in fondo. Spero davvero che tu legga il libro così poi mi riferirai se le tue impressioni erano giuste. Grazie ancora, a risentirci, Lenio.
Dopo aver letto marta la tarma ecco un’altro libro che parla del mondo animale in senso umoristico ma profondo. Complimenti per aver visto il tutto con gli occhi di un animaletto e per regalarci momenti di distensione in questo mondo di tensione.
Grazie del commento, mi auguro davvero con questo mio libro di aver saputo coniugare una lettura piacevole, distensiva e a tratti divertente con l’impegno sociale a favore dei bambini. Non é facile, penso, lanciare dei messaggi con le favole, spesso non si viene compresi. A risentirci, Lenio.
Ciao Lenio,
Che piacere vedere i tuoi libri in vetrina per l’estate.
Io ho letto questo libro con immenso piacere, perchè ha una morale ben precisa,
hai ragione quando dici che che all’apparenza sembra un libro per bambini, è invece per adulti, perchè quel criceto lì…di fronte al computer dice delle grandi verità.
Sembra piccolo, peloso, indifferente, silenzioso, ma se ti metti in silenzio e lo ascolti, ne ha di cose da dire…e poi scrive certe poesie..
Cari saluti e auguri per i tuoi meritati successi nella letteratura e nella poesia.
Maria Luisa
Ciao Maria Luisa, tu che hai letto il libro del Criceto al Computer sai quello che ho voluto dire. E poi non c’é solo il criceto, anche Pampa con il suo amico gatto sa raccontare delle bellissime storie. Non credo comunque che vorrai altri criceti, a meno che tu non voglia fare un allevamento! Magari Desiderio di volare potrebbe interessarti…ci sono dei bei racconti sai, e per un angelo che ama volare come te sarebbe una bella opportunità. Non sai quanto mi hai fatto felice con il tuo commento. Tu non sei solo un angelo, ma anche una grandissima amica… A risentirci, Lenio.
Ciao Lenio,
Ma quanto gira questo criceto? Lo fai entrare nel cuore di tutti, perchè nessuno si aspettava che un criceto facesse riflessioni così profonde…
Ho letto in un commento del tuo racconto Kamikaze (non so se è scritto giusto) ma dove si trova sul libro “Desiderio di volare”?
Si, a dire la verità mi piacerebbe volare aggrappata alle ali del gabbiano, nel momento che leggo le tue storie, che sono vere, genuine, chiare, e più che altro scritte con il cuore.
Ti saluto scrittore, sfiorandoti con le mie ali, smosse lievemente dal vento di una sera d’estate.
Maria Luisa
Pienamente d’accordo. Anche perchè i paragoni che facevo con gli altri due libri dimostrano proprio che i titoli possono ingannare. Sembrano libri leggeri, quasi per bambini, invece la loro essenza è più profonda.
Spero davvero di leggerlo.
Dopo Marta la tarma e il topo Firmino, arriva il criceto al computer. Insomma, animali protagonisti e alla conquista della tecnologia. Un bel messaggio per gli umani. Che credono di agire sotto i soli sguardi dei loro simili. Invece, in ogni angolo, ci sono piccoli batuffoli di pelo pronti a guidicarli. Un romanzo tra due mondi che è condivisione.
Cara Valeria, come ho scritto anche nei precedenti commenti, il Criceto sono io e il racconto lungo non vuole essere solo di piacevole lettura. Un libro, secondo me, che più che per bambini é da adulti. Scusami il paragone, e l’immodestia, ma anche Pinocchio non é solo un libro da bambini. Inoltre nel libro ci sono altri due racconti che affrontano temi piuttosto ostici per i bambini, come la morte e la solitudine. Penso che il mio sia un libro facile solo all’apparenza. Quando lo avrai letto, se lo leggerai, mi farai sapere.Grazie per il tuo commento, a risentirci, Lenio.
Anche se è da un po’ che non sono più una bambina, il mondo delle favole sarà sempre la mia seconda casa!
Purtroppo oggi il lasso di tempo che va dall’infanzia all’adolescenza è stato completamente distrutto e disilluso: nessuno più si rifugia nelle mitiche frasi “C’era una volta…..E vissero tutti felici e contenti”…
L’argomento di questo romanzo, però, mi fa ben sperare (W le raccolte di racconti!): il criceto “tecnologicamente avanzato” gino, è uno spasso (guai a considerarlo inferiore ad un pappagallo!) e credo che farà breccia nei cuori dei bimbi moderni e in quelli che in fondo non smetteranno mai di esserlo.
COMPLIMENTI!
Cara Maria Grazia, questa del Criceto al Computer é solo in apparenza una favola. Al concorso Mondolibro a Roma, per es, ha vinto il primo premio insieme a quello di una signora che aveva come argomento il figlio morto per la droga. Questo per dirti che questo piccolo animale non é solo simpatico, e non piace solo ai bambini, ma vuole essere un messaggio contro la pedofilia e lo sfruttamento dei bambini. A volte, se la medicina é amara, occorre prendere insieme anche una zolletta di zucchero. Grazie per il tuo commento, a risentirci, Lenio.
Gentile Lenio,
mi dispiace di non aver compreso immediatamente il messaggio forte e di profonda speranza che il tuo romanzo racchiude in se’.
Sono sicurissima che il mondo possa esser cambiato in positivo: bisogna essere ottimisti e avere il coraggio di denunciare tutto “ciò che non va”. Il piccolo gino riuscirà nel suo intento!
Non ti devi dispiacere, cara Maria Grazia, la mia era solo una spiegazione per far comprendere meglio il libro. Forse la mia replica é stata un tantino decisa, la verità é che ero molto affezionato a questo piccolo animaletto che adesso é morto da diversi anni. Gli ho dedicato anche un racconto, sai, in Desiderio di volare, in cui prometto di impegnarmi sempre a favore di coloro che in questo mondo non hanno voce. A favore di coloro i cui diritti vengono ogni giorno calpestati. Scusami tu, e fammi sapere del libro quando lo avrai letto. A risentirci, Lenio.
Ma è proprio ugualissimo al mio criceto quello della copertina!
L’inizio,di suo,sarebbe davvero poco per valutare,però non è difficile immedesimarsi per chi,come me,tante volte si è portato a casa un cricetino in una di quelle scatoline buie.Dì più c’è quel titolo:”un criceto al computer”.
Al computer?Ma come al computer?!?Il mio criceto se lo mangia il computer,se se lo trova a portata di denti,mangia tutto!Ma ogni criceto è una storia a sè,perchè sembrano tutti più o meno o uguali,a vederli (tenendo conto delle numerose razze,ovviamente),ma ogni criceto è diverso dall’altro,ogni criceto ha i suoi gusti,le sue abitudini,la sua personalità;così ognuno è unico,anche se a vederlo sembra la fotocopia di quello che avevamo prima e adesso,ahinoi,non c’è più:è completamente diverso e con lui sarà una storia tutta diversa.Chissà come sarà questa storia del criceto al computer…
Cara Maria Giuseppa, il mio criceto é esistito davvero, e purtroppo sono alcuni anni che é morto. Ogni criceto é unico, é vero, così come ogni persona é unica. Volevo dirti però che il Computer é solo un pretesto per dire certe cose, per esprimere le mie idee. Il Criceto in fondo sono io, con il mio desiderio di lottare non per cambiare il mondo, ma almeno per migliorarlo. Hai ragione a dire che l’inizio dice poco, ma la storia, vedrai, va oltre al criceto e al computer e diventa l’occasione per lanciare messaggi di un certo significato.Quando lo avrai letto mi dirai. Grazie per il tuo commento, a risentirci, Lenio.