I papaveri

3
383

Poppy di Steve Thoms

Ti ho lasciato un ricordo di me,
come un sorriso lasciato a un passante,
che il tempo non farà più rincontrare.

Ma se un giorno,
in un’altra terra,
sotto un tramonto di fuoco
s’accenderanno ancora i tuoi occhi,
nella compassione di tutte le stelle …
Getteremo allora
questa collana sul fondo del mare,
per non sapere mai più
quale sia nella nostra vita
il senso del dolore.

E sorrideremo,
finché le nostre cure si spegneranno
in un campo di papaveri,
e il vento risponderà
-col suo respiro di padre-

alla tua risata leggera…

***

Immagine: Prato di rosso e oro di Steve Thoms, particolare

Previous articleScende la sera
Next articleLa curva dei tuoi occhi fa il giro del mio cuore – Paul Eluard
Lerri Baldo

Lerri Baldo è nato il 19 luglio 1980 e risiede ad Aldeno in provincia di Trento.
Nel 2006 ha pubblicato per la casa editrice Tracce la sua prima silloge poetica dal titolo Se tu fossi più bella ancora, ricevendo numerose segnalazioni e giungendo fra i finalisti in molti concorsi letterari, tra i quali i premi Camaiore Proposta, Poseidonia-Paestum, Histonium, Città di Marineo e Città di Penne. Nel giugno 2009 è uscita per la casa editrice Fermenti la sua seconda raccolta dal titolo Taci come il mare. Le sue poesie si sono classificate ai primi posti in molti concorsi letterari italiani, giungendo nel 2006 a vincere il concorso di poesia Premio Vigonza. Affianca alla passione per la poesia quella per la pittura, cercando per quanto possibile di contaminare le due arti.

www.lerribaldo.it

3 COMMENTS

  1. Un amore che diventa come uno sguardo fugace sul viso di uno sconosciuto passante…una collana che richiude il cerchio di un amore in un ricordo apparentemente gettanto nel mare della dimenticanza…
    apparentemente..perche’ se vero amore e’ stato , allora sara’ gettato nell’ eterno…
    del cuore,
    del mare,
    del cielo,
    della terra,
    del vento…
    Bellissima e profonda la tua poesia…profonda come un dolore che stenta a stemperarsi mentre il vento lo porta in qua’ ed in la’ accarezzando con dolcezza i delicatissimi fiori di papavero..delicati e fragili come tanti amori finiti sulla linea di confine dell’ anima intravista all’orizzonte mentre il tramonto la fa scivolare piano del buio.
    Perche’ se un amore si allontana dall’ anima il cielo si fa buio…
    Complimenti.

  2. Cosa hanno di speciale i papaveri? La fragilità del loro stelo, la passione dei loro petali, l’armonia dello stare insieme,la semplicità delle loro movenze.Sanno accogliere i ricordi e, nel loro ondeggiare leggero,emozionare il cuore.
    Un caro saluto

    • Ciao cara Marisa! ; ) Che piacere ritrovarti! Grazie per questo tuo intervento, in effetti il papavero è un fiore meraviglioso per la sua fragilità e la sua leggerezza. Poi è rosso, che non guasta mai, di ‘sti tempi! ; )
      In effetti non è a caso se questo fiore è stato citato nella mia poesia e nel titolo! E’ uno dei fiori più belli: passionale e semplice come dici tu, libero di crescere dove gli pare e di colorare tutto della sua essenza! Sa “accogliere i ricordi e, nel suo ondeggiare leggero, emozionare il cuore”: proprio come la persona a cui questa poesia è dedicata! ; )

      ciaooo!

      a presto!

      lerri

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

 Togli la spunta se non vuoi ricevere un avviso ogni volta che c'è un commento in questo articolo
Aggiungi una immagine