Semplice
e arcano, come il mondo,
il nostro amore era.
Tuffati
nell’attimo eterno
io schiusa essenza
ti avevo…
e tu eri
il fiordo rubato al mare
che gettava lontana
la chiave del tempo.
Nel tuo calore trovavo
quel che labbra
non posson dire
né orecchio ascoltare
e presa in te accarezzavo
impalpabili
sogni, pensieri
e ferite
che cercavano aromi
e tu eri fragrante
come una festosa notte d’estate
e dolce come le ombre della sera
quando un mantra si ripete
per chiudere un giorno
e spalancare un uscio
di diversa luce.
Sei stato il mio focolare
nei giorni di pioggia
quando il vento ci sospingeva
uniti nelle albe di paura.
Ho morso la vita
nelle notti rubate
unendomi alla tua anima ardente
ma il nostro furto non era peccato
aveva la chiarezza e l’innocenza
dell’amore.
Bella poesia: il fiordo rubato al mare, la chiave del tempo, mi suggeriscono dolci immagini poetiche. Ti invito a visitare il mio blog, Lenio.
L’amore non è mai peccato, quando è vissuto con tanta passione…
Versi delicati, velati da una lieve nostalgia.
dolce e malinconica al contempo, molto emozionante…