Risveglio

Guglie maestose ed orridi dirupi,
rocce e ghiacci silenti,
cupe, gelide vette,
che tagliano la notte,
più scure della notte,
come losche figure
dai contorni sfuggenti
ed odo sussurri lontani,
oscure preghiere,
lamenti, forse,
gemiti confusi
o solo il suono
del mio cieco e vano vagare
in un mondo di quiete
e parole donate al silenzio.

E poi si fa chiaro,
terra e cielo si separano,
lentamente,
come amanti dopo l’amplesso,
obbedendo ad un antico rituale
che annienta volontà e pensiero
e mentre le cime più alte
già fremono ed ardono
sfiorate dalla carezza della prima luce,
io volgo lo sguardo ormai sazio
ed incontro il tuo sguardo,
delicato e rispettoso,
tiepido baluardo della mia estasi.

Immagine: Promise di Garmash, particolare

4 Commenti

  1. Ciao Luca, quando ho ascoltato la tua poesia recitata da Nicla son stata percorsa da un brivido. Ma che bello questo inno alla natura e all’amore! Una poesia che è estasi, dalla prima all’ultima parola.
    In particolare mi piace il tuo modo di scrivere versi sulla natura.
    Grazie per le emozioni che mi hai dato.

    Marghy

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