Le nuove cose sembrano chissà quali cambiamenti…
Ma in realtà son impercettibili passi e sopratutto sono indecifrabili.
I lampi che compaiono su quella strada dove è sparito il cocchio,
indicano la via da percorrere per tornare all’antico,
alla libertà che s’era persa fischiettando allegre canzonette.
Consegno ancora lettere, scrivo ancora alchimie di versi,
mi specchio ancora nello stagno insieme al mio Verlaine.
Scaldo ancora le mani sulla candela prima di incominciare… Prima tutto questo c’era… Poi è svanito…
ma ora ho scavato quei mattoncini su cui avevo sistemato il cofanetto,
è l’ho ritrovato, in tutta libertà prigioniera di amore.
Perchè l’amore c’è… Ma sarà difficile ora scovarne le rosse sfumature…
COme una prosa ritmica, la tua poesia ha uno stile originale. Si stacca dal solito lirismo e ci offre pregnanti immagini. Mi piace molto quel tuo: mi specchio ancora nello stagno insieme al mio Verlaine.
COmplimenti!
Ma questa è un’altra grandissima poesia. Qui si va incontro ad una sorpresa dietro l’altra
bello bello bello! ottimo lo stile e le idee!
L’incipit di questo breve scritto, secondo me è sorprendente. Così semplice eppure così evocativo.
Complimenti. Piaciuto.