E se volasse libero il pensiero di Maria Ebe Argenti

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Flessibile Cristallo –

Flessibile cristallo, il mio pensiero,
di tale inconsistenza e così fragile
che perfino il pensare lo può infrangere;
talvolta invece avverto quant’è rigido,
leso ad una spietata indifferenza
e mi trattengo dall’importunarlo;
prelevo allora una matita e un foglio
tentando d’esplorare un altro altrove.
Il foglio bianco è tutto il mio deserto
arido, triste, solitario, misero.
Affido alla matita i miei travagli
che scandiscono i giorni.
Lei, estranea
alle fatiche della vita umana
ed alle incongruenti debolezze,
procede su quel foglio, disinvolta
fino all’ultimo tratto di scrittura.

***

Mentre dall’alto del pensiero scendo

Mentre dall’ alto del pensiero scendo
fra le parole proprie degli umani,
incespico talvolta in qualche impiccio
il fragile pensiero frantumando.
Esordiamo alla vita stupefatti
d’esser naufraghi in mari non prescelti
e cerchiamo negli occhi della gente
l’ossessiva conferma dell’esistere.
Questa prova c’illumina e ci spegne,
poiché ciascuno dice in modo vago
parole da ogni logica disgiunte.
Ed il pensiero cresce,
si fa grande
nel domandarsi cosa sia la vita:
è solo l’illusoria traversata
del fiume che non trova mai l’estuario
e inonda i vuoti immensi del sapere
sempre più in basso negli arcani abissi,
sempre più in alto nei sublimi spasimi?
Sopprimere il pensiero è un’utopia,
ritornerà più vivo ed agguerrito.
Il tronco risalendo fino ai rami,
svilupperà germogli su germogli
trasfigurati in foglie, fiori e frutti
sull’albero che ognuno chiama vita.

***

L’ultima spora delle mie illusioni

Il mormorio dell’acqua che lambiva
la lunga striscia d’argine,
il cielo così grande che a guardarlo
non mi bastava una giornata intera
e domani sarebbe stato un altro,
sempre diverso, sempre sorprendente
nel mostrare alla Terra il suo Infinito.

Questi i miei primi approcci all’esistenza
fra tante vele ancora da gonfiare
la notte, nei sogni vorticando,
cercavo un punto fermo
dove aggrapparmi per sentirmi viva;
ma il Tempo non si ferma a questi sogni,
spinge le nostre mani nei roveti
vietandoci d’urlare di dolore.
Le more si coglievano a manciate
e dopo si rideva a crepapelle
per le labbra di viola colorate
e per quel maggiolino, si rideva,
che giunto in cima all’unghia se n’andava
libero di salire verso il sole.

Non ebbi mai l’ardire di volare
né fra le spighe colsi dei papaveri,
affinché la farina fosse bianca
per un buon pane da posare in tavola.
E ancora impasto con le mani esauste
e spartisco, con chi mi resta accanto,
l’ultima spora delle mie illusioni.

***

E se volasse libero il pensiero di Maria Ebe Argenti – Genesi Editrice, 2012 – pag. 72

Il commento di NICLA MORLETTI

Maria Ebe Argenti è poetessa dell’anima, del vivere, del sentire. Le sue poesie, come quelle racchiuse in questo libro, se ben attentamente lette e ben assimilate, hanno la proprietà di far immediatamente rivivere, in persone sensibili e culturalmente ben dotate, un’infinità di ricordi, di sensazioni, spiritualmente toccanti, di palpiti vitali e di reminiscenze felici, sentimentali e appassionate, di ideali sepolti, proprio ed in virtù di una tale e spaziante liricità, nonché per la sublime armonia ritmica e poetica dei versi. La copertina del suo libro: “E se volasse libero il pensiero” è caratterizzata da icone alchimistiche, simboli usati appunto dagli alchimisti del Medioevo, come spiega l’autrice stessa, per indicare le unità di tempo ed in seguito trasferite ai produttori di preziosi ed ai poeti, gli uni per la produzione di bellissimi gioielli, gli altri per saper incantare con la magia della parola alata e degli accenti in poesia. La Fondazione CRT, con il cui contributo è stato realizzato il premio I Murazzi (dignità di stampa), ha posto le immagini di tali icone sulla copertina.

3 COMMENTS

  1. Davvero dei versi che toccano l’animo.. un’animo sensibile capace di immedesimarsi con questa sapiente metafora che scandisce ogni poesia..
    in particolare nella prima poesia, quel cristallo, appunto cristallino come può essere la mente svuotata dai pensieri che poi sono dei pensieri che lambiscono il presente.. appunto il cristallo per me rappresenta la mente e i suoi ricordi, mentre il foglio bianco è la materializzazione di questi ricordi e anche il presente..
    Mentre nella seconda poesia ho apprezzato i versi:

    Il tronco risalendo fino ai rami,
    svilupperà germogli su germogli
    trasfigurati in foglie, fiori e frutti
    sull’albero che ognuno chiama vita.

    Una metafora della vita che con i vari germogli, cioè le varie esperienze, con i frutti, che sarebbero le persone che entrano a far parte del nostro treno, ci accompagnano..

  2. ” E se volasse libero il pensiero” e’ una raccolta di liriche per esteti.
    Maria Ebe attraverso i versi comunica una semeiotica del pensiero da indagare e assaporare.
    Distilla con sagacia i concetti , affinche’ la meditazione indugi sulle poesie come su un testo di vita.
    Gradirei gustarne l’ intero nettare leggendo nella sua completezza il presente volumetto.
    Grazie.

    Gaetano

  3. Trovo questi versi veramente magnifici, che toccano l’animo nel profondo. Mi sembra di percepire i miei pensieri trasformati in versi, che mi fanno rivivere sensazioni meravigliose.
    Trovo bellissima la metafora dell’albero nella poesia “Mentre dall’alto del pensiero scendo”, e i versi sublimi nel rappresentare il fluire del pensiero che vola libero dalla mente e che è impossibile fermare.
    In particolare, mi è piaciuta moltissimo la poesia “Flessibile Cristallo”, in cui l’autrice riesce a rappresentare in un modo che trovo bellissimo il pensiero che vibra nella mente fino a trasformarsi per mezzo della matita in versi, è come se la matita rappresentasse lo strumento di cui si serve la mente per materializzare il pensiero, energia spirituale. Complimenti all’autrice!

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