A una vicina di casa

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    A  una vicina di casa

    Ogni giorno sul mezzodì
    t’affacci al balcone e scuoti dei panni
    già asciutti o ancora da stendere o da lavare.
    Mi giunge tra fronde il rumore
    come messaggio d’amore
    per te la tua casa tuo figlio il tuo sposo
    per chi t’ha insegnato
    ad essere brava massaia
    se pur nel lavoro impegnata.
    Mi rechi conforto
    tra questi giardini molto curati
    ma desolati
    senza bambini a gridare
    senza voci di donne a chiacchierare
    se non di passaggio
    un pochino
    d’estate.
    Pum…pum…riecheggia il rumore
    e porta al mio cuore sapor di famiglia
    di moda passata
    di gioco di birichinata
    mi rivedo bambina inseguita
    dalla mia portinaia
    minacciosa e giocosa
    mentre agitava la sua granata.
    A volte il tuo sbattere
    mi ha mosso un sorriso
    per l’ora segnata
    ma ancor ti ringrazio
    per quei tonfi gentili
    palpiti di una vita
    non ancora del tutto smarrita.

    5 COMMENTS

    1. Ho letto diverse volte questa poesia. Anche se la commento solo ora.

      Che dire Mariamartina, a tratti sembra di leggere un grande autore e cerchi di ricordare il suo nome…

      Grazie di cuore, cara amica, per questi “tonfi gentili”, questi “palpiti di vita”.

    2. I ricordi e le sensazioni a volte si presentano in modo imprevisto come in questo caso, ma rendono vive nel ricordo e nel profumo il passato che ha tracciato orme della nostra storia.

      Un saluto a te

      Nicoletta

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