Zoe

“Dimmi di sì, dimmi di sì, che si può fare…”, canta Zoe, mentre sbatte la tovaglia piena di briciole, dalla piccola finestra della sua mansarda. Sono giorni che il ritornello di questa canzone le torna alla mente, soprattutto al cuore, l’ha detto a Zucchero Candito, il ragazzo che sta nascosto negli angoli segreti della sua vita sdoppiata. Lei sta con Occhio di Falco, l’uomo che divide e ha diviso la sua vita, apparentemente appagata. A volte, ultimamente troppo spesso, si chiede se questo amore lungo è ciò che desiderava, non trova risposte e continua ad annaspare. Forse non vuole distogliere il pensiero dalla devastante, improvvisa passione  che da tempo sconvolge l’apparente tranquillità di una solida unione. Sempre lui, Zucchero Candito, si sovrappone ad altre immagini belle e meno belle, in quest’ora dove, anche gli alberi secolari di Hide Park sembrano annunciare l’arrivo della primavera, Zoe ripensa all’Italia, a quell’angolo di Toscana dove sono spuntate le sue radici. Una leggera nostalgia le traversa il cuore, qui ci sono le due realtà della sua nuova vita, deve scegliere, ma chi e cosa? Ripensa a Zucchero Candito e a Occhio di Falco, non si può decidere tra stabilità e istinto, ma il nuovo l’attrae, le riaccende quella passionalità sepolta dall’abitudine. Il nuovo ha fili d’argento nei capelli, ha la calma di un fiume in piena, incostante e timoroso, l’altro la pacatezza che spesso sembra indifferenza. Zoe si prepara per uscire, – bagnerò quei due fili di rosmarino sul davanzale, darò il latte al gatto, metterò un poco di rossetto sulle labbra- Sa che Zucchero Candito la aspetta all’angolo di quella strada che, dopo anni lei fatica ancora a riconoscere. Scende le scale, di corsa, la frizzante aria londinese la investe piacevolmente, schiva la folla che in questa città è sempre indaffarata, – ma dove correte?- Fermatevi a guardare il cielo, gli alberi, le foglie nuove, i vialetti delle case così ordinati e le aiuole pronte per i nuovi germogli- Poi lo vede, è seduto sul muretto della villetta della Signora Gordon, che imprudente! E se lei uscisse? E’ una curiosa vecchietta che non si fa mai i fatti propri, potrebbe… Leggo troppi romanzi della P.D James, pensa Zoe, ma il cuore è già lontano, Zucchero Candito le va incontro, l’abbraccia, il giaccone di lana color prugna  le solletica la guancia. Illanguidisce la ritrosia di Zoe, lui è così piacevolmente tenero, protettivo, che la richiesta : “dimmi di sì, dimmi di sì, che si può fare… – le si smorza in gola. Ma che avrà mai quest’uomo, che non parla nemmeno bene l’italiano, che storpia il suo nome, che si nega spesso, che ha già un’altra vita? Saranno le labbra che combaciano perfettamente con le sue, sarà quel concedersi stringato, sarà quella stretta che le fa mancare il respiro, sarà… Lo sconfinato, lussureggiante verde di Hide Park e un invito, il Serpentine, i cigni e le anatre, le foglie che scricchiolano; camminano, mano nella mano, respiri, conferme, – baciami – implora Zoe, incuranti dei ragazzini che giocano rincorrendo la palla. Si stringono appassionatamente, si perdono, si ritrovano, – sono solo baci, che vuoi che sia?- Good Bye Zucchero Candito, a domani o chissà quando. Mangerò un gelato al lampone, pensa Zoe, mentre il ritornello della canzone italiana s’è acquietato nella sua mente.

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