Ciao, vita
che mi vieni incontro,
ti aspettavo, eccomi.
Quando ero giovane avevo paura di perderti,
e mi misi a correre
ma più correvo e meno ti prendevo…
Mi accorsi dopo
che tu
eri la corsa.
Ti saluto ora
come a vent’anni salutai Madeleine a Le Havre
mentre mangiava sotto l’unico albero del porto,
con una briciola sulle labbra.
Io avevo una birra e dividemmo a metà
tutto.
Mi sorprese che si fidasse di me:
disse che le piaceva il mio cappello
e lo volle provare.
E rideva rideva… Dio come rideva,
solo mia madre rideva come lei.
Da allora ho sempre portato un cappello.
Ciao, vita, lo so che mi vuoi bene.
Le rughe? Sono le strade passate insieme,
quelle importanti lasciano sempre un segno,
ti fanno riconoscere fra mille,
sono le pagine del tuo diario. Spesso le rileggo.
Le rughe più fonde sono le più belle.
Ciao vita, oggi c’è un bel vento,
un soffio che apre gli occhi e non fa male.
Nella mia testa ci sono mille uccelli
che si alzano in volo:
come quando salpai da Le Havre
e Madeleine mi salutò correndo lungo la banchina.
Forse dovevo scendere.
Ciao, mia vita, il marinaio è tornato,
sono contento di esserci.
Vedi, saluto io per primo, per farmi notare
ed incontrare uno sguardo.
Se ci provi c’è ancora qualcuno
che si accorge di te e ti sorride.
Immagine: Pier 56 di Brent Lynch
Saluti la vita come se non l’avessi mai conosciuta, poi tra un ricordo e l’altro dici ” Il marinaio è tornato” come se fossi tornato da un lungo viggio…il viaggio della vita!
Complimenti.
marinella(Nonnamery)
una poesia bella e struggente… mi ha commosso.
a volte ci sono attimi nella vita, opportunità che non si ripetono e rimangono nell’anima scolpite in modo indelebile….. e ci fanno vivere, fanno da leva verso il futuro… verso altro….Complimenti e grazie per l’emozione che mi hai fatto provare.
maria
Versi dal sapore melanconico…
Complimenti Mario, per la tua poesia molto profonda. E’ bello il paragone dell’uomo ad un marinaio che salpa felice incontro alla vita che lo attende a braccia aperte con un caro saluto. Poi, insieme, nella barca della sua amica vita l’uomo marinaio affronta opposte contraddizioni (piacevoli emozioni e nello tempo bocconi amari)e getta l’ancora per resistere senza sosta. Un giorno però, sarà lui a mollare gli ormeggi per salutare la vita che lo ha sempre accompagnato con un sorriso perchè le riconosce di avere avuto un’ottima compagna.
Una lirica particolarmente brillante nella forma e ricca di pathos e senso, il volgersi indietro con un sorriso, forse solo un rimpianto ma modulato dalla saggezza,e la consapevolezza di aver dato tutto se stesso.
” vita.. mi accorsi dopo che tu eri la corsa ” lo stupore della giovinezza continua a illuminare l’età matura.
Andrea Masotti
Una poesia sognante, che sa di passato, di emozioni e di amore per la vita. Una vita che a volte dimentichiamo, ma che c’è sempre, anche solo per sorriderti ricambiando il saluto. Facendosi sentire.
Se siamo i primi a sentire la vita che ci passa attraverso, lei si farà sentire, e ancora più forte.
Forse questa mia interpretazione non è corretta, ma ti ringrazio perchè il messaggio che mi hai comunicato è bellissimo. Mai dimenticarsi della vita che ci attraversa, e dell’importanza delle nostre azioni!
Complimenti Mario per la sensibilità
Marghy
I più vivi complimenti per la bellissima poesia, così coinvolgente e serena.
Daniela Quieti
Caro Mario,
molto coinvolgente la tua poesia che abbraccia come la vita e viene incontro ad allietare il cuore. Complimenti!
Giuseppina Mira