MARIO SODI, nato a Siena nel 1936, vive a Scandicci (Fi).
Ha pubblicato e collaborato alle Riviste e Antologie letterarie fino dal 1960 (“Atelier”, “Città di Vita”, “Contemporart”, “Il Rinnovamento”, “Pietraserena”, “Poesia” e le Antologie del “Premio David”, del “Lerici-Pea”, del “San Domenichino”, della “Società Dante Alighieri”, del “Monferrato”, “NOSTOS – Poeti degli anni 90 a Firenze” – Ed. Polistampa) , “Poesia toscana del ‘900” – Bezzuga Ed.) ed altro.
Membro di varie Giurie, ha curato testi di letteratura e critica d’Arte. Lavora nella produzione di opere di fotografia d’arte e letteratura.
Numerosi i riconoscimenti, per la poesia edita ed inedita, conseguiti nei concorsi nazionali ed internazionali. Fra i premi ricevuti ricordiamo: Bontempelli Martinetti, Cinque Terre, Città di Como, Città di La Spezia, Città di Lerici, Città di Quarrata, Città di Venezia, Contini Bonacossi, David, Domenico Rea, Il Litorale, Il Maestrale, Il Molinello, Il Rastrello, Lerici Pea, Mantenga, Michele Lentini, Moncalieri, Monferrato, Porto Recanati, Porto Sant’Elpidio, Premio Firenze, San Domenichino, Val di Magra. Nel 2007 ha ricevuto il “Premio Terzo Millennio” della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sue opere sono state tradotte in francese, inglese e russo.
Ha pubblicato i volumi di poesia: “Il chiostro delle rondini”(Hellas, 1988) ; “Il campo del vasaio (Il Portone, 1990)”; “Amare Terre”(De Falco, 1991); “I cortili del vento (SE.CO.TEC., 1992”; “Fatica di vedere”(Edizioni Mugnaini, 1993) ; “La scatola delle quattro lune”(Delos, 1994); “Le bandiere dell’Onda (C. Modigliani, 1997)”; “Talita Kum”(Polistampa, 2000). In prosa, il libro di racconti “Il Giardino degli aromi” (Florence Art Edizioni, 2007).
Hanno scritto di lui, fra gli altri, Giuseppe Baldassarre, Giorgio Barberi Squarotti, Mariella Bettarini, Alberto Caramella, Dino Carlesi, Vera Franci Raggio, Emerico Giachery, Giuliano Ladolfi, Paola Lucarini, Mario Luzi, Franco Manescalchi, Stefano Mazzacurati, Giorgio Mazzanti, Carmelo Mezzasalma, Elvio Natali, Vittorio Vettori.
Oltre la sua attività di scrittore, si dedica attivamente al Volontariato (è presidente dell’A.I.D.O. di Scandicci).
Fa parte delle Associazioni “Città Alta”, “Centro d’Arte Modigliani”, “Pianeta Poesia”, Sguardo e Sogno, U.C.A.I.
Una poesia sognante, piena di immagini frammentarie sparse per “l’afa spossata dei meriggi”. Ricordi lontani, ma non abbastanza da poterli richiamare. Basta un attimo per poterli ammirare di nuovo. Basta un istante per poter risentire la sua risata, per scorgere dei corpi tra i filari, per rivivere l’aggrapparsi alla ripida scala per la torre.
I ricordi portano malinconia, ma anche un pizzico di serenità. E’ come aver marchiato a fuoco un luogo, un tempo.
In quegli istanti il tempo ci è davvero appartenuto.
Bravo, Mario.
Acini sinuosi avviluppano gli amanti in una danza carica di sensualità…
Splendidi versi!
mi sciali, dolce la bocca…
questi versi sono bellisimi, complimenti.
Francesca
Quel grappolo dimenticato è il simbolo tangibile della vita terrena iniziata dal filaro di una delle tanti viti.Il colore dei chicchi che compongono il grappolo è la voglia di vivere a pieno ritmo tra l’alternarsi del giorno e della notte.
ah, che dolcezza questo grappolo dimenticato! E forse proprio per questo, maturato ancor di più, ancor più pieno nella forma e nel gusto, così da diventare piacevole voluttà… e trattenere dentro agli aromi, i sapori della tua terra, così ricca di colori e profumi che si mescolano alla vita, all’amore.. un giorno d’estate che sfuma nella notte, il sole che si tramuta in stelle.. ed io vedo un giorno pieno fino a notte, una vita ricca che anche a noi regali, attraverso i tuoi splendidi versi.
Un abbraccio
Ars
E’ grande poesia.
E non servono grandi commenti.
Sono le parole e le immagini memorabili di una grande poesia.
Per i limiti propri dell’editor di questo Blog, purtroppo, non abbiamo potuto pubblicare i versi con la spaziatura imposta dall’autore.
Ci scusiamo con Mario Sodi e lo ringraziamo di cuore per la comprensione.
Bella poesia dal ritmo seducente, tra la pienezza dei grappoli d’uva e i meriggi d’estate. Poi l’ansia di notte per le ripide scale della torre. E nelle sue labbra un vento alto di stelle.
Nicla Morletti
Ci sono pittori che definirebbero bello un vassoio d’uva, e dipingerebbeto i grappoli, cercando di coglierne semplicemente la pienezza, il colore, la luce e la rotondità. Ma tu…tu guardi i grappoli, pensi alle viti e, a come crescono, e alla vendemmia.
Tu apri tutti gli orizzonti!
Con molto, molto affetto
Laura Tonti Parravicini
Bellissima poesia, Mario, che mi riporta a quando, bambino, prendevo parte alla vendemmia. Ancora oggi mi prendo cura di un filare di viti ed ogni chicco rappresenta per me la pienezza ed il gusto dolce della vita. I miei complimenti, Lenio.
Complimenti vivissimi per i versi di questa suggestiva vendemmia che volano alti come il vento di stelle.
Daniela Quieti
Bella e sensuale la descrizione dei corpi tra filari d’uva…mi riporta al ricordo della vigna di mio padre.
Verrà settembre… per la vendemmia!
Raccoglieremo i frutti d’oro!
Ne faremo nettare per sognare ancora e con gli anici dorati collane di perle!
E…
la terra generosa non ce ne vorrà per averle sottratto i suoi gioielli.(Premio poesia Dorgali)
Auguri marinella (nonnamery)