L’oste –
«Scusi oste, non contribuisce anche lei a dare del Bel Paese una immagine negativa? Mezzo litro non dovrebbe fare due euro e mezzo?».
«Si sbaglia! Vada a rivedersi tabelline e matematica, vedrà che un buon mezzo litro casereccio fa tre euro!».
«Ma non dica sciocchezze! E poi mica sono cosi ingenuo da avergli chiesto se il suo vino è buono!».
«Lei è uno dei tanti speculatori, perché non mi vorrà dire che il mezzo euro che pretende sia per il servizio… è tutto scamiciato e barcollante!!!».
«Questa è una sua opinione, la matematica no!».
«Mezzo litro fa tre euro».
«Ho capito, le farò causa».
«Mah, con tutto quello che succede, se la deve prendere proprio con me?».
«Vede, caro oste, se tutti ragionassero così, dove si va a finire?».
«Ma» dice l’oste «alla fine già ci siamo!».
«Non lo vede lo sfascio in cui viviamo? Questa è solo una piccola goccia di vino, ed a breve, vedrà, vedrà di acqua, non piovendo più… si fa per dire… “governo ladro” – nel grande oceano che è, il nostro Bel Paese. Ma non si guarda intorno? E vero che non si può pretendere che tutto funzioni come un orologio svizzero, che sarebbe pura demagogia, ma sui problemi di fondo l’uomo della strada esige ormai che vengano adottate riforme irrinunciabili.
Ma le pare possibile che 1’80% del popolo dichiara meno di 30.000 euro (il 50% meno di 15.000), quando abbiamo di tutto dai macchinoni ai barconi, dai villoni agli intruglioni e che sempre i soliti noti siano i colpiti e i tartassati?».
«Ma non è da preoccuparsi se i figli dei figli della buon’anima si trovano ancora tra le mani le cartuccelle di una causa che fu, a conferma del noto detto che la ragione è degli imbecilli? Ed è accettabile che alla fine sia meglio rinunciare ai propri diritti?
«Le pare possibile che nei notiziari la sfilza di gentiluomini e di morti deve essere il nostro pane quotidiano e che i reality debbano essere lo specchio della crescita della società?».
«Non è da preoccuparsi se per ottenere un proprio diritto si devono percorrere mari e monti, perché l’apparato organizzativo è del tutto carente e latitante, con licenza … incondizionata di vessare il cittadino? Ed allora in questo grande oceano di lacrime da cui siamo sommersi mi va a trovare la pagliuzza?».
«Va bene, oste, del mezzo euro ne riparliamo, ora voglio riflettere e dialogare con te su questi problemi non più prorogabili, che altrimenti l’uomo della strada si spazientisce. E sia chiaro che questo deve esse’ un colloquio costruttivo, seppure grideranno che è sfascista!».
«Ma quando c’è lo sfascio bisogna solo che risollevasse».
«Che sei de Roma?».
«Sì, e parlo come magno e dico pane al pane e vino al vino!».
1 LITRO 5 EURO, ½ LITRO 3 EURO di Mauro Croci – GRUPPO ALBATROS IL FILO, 2011 pag. 58
Il commento di NICLA MORLETTI
Un libro arguto, scritto con sottile e divertente ironia. L’autore ben si destreggia tra dialoghi e parole. Tra tasse, tv e giornali. Ma come si vive in Italia oggi? Esiste tutela per il cittadino? E come si muove la giustizia? Queste le domande che si pone l’autore e così ce le poniamo anche noi e non solo mentre leggiamo. Pagine che invitano a riflettere, facendoci anche divertire soprattutto quando Mauro Croci scrive: “Senta dottò, ma non si accorge che siamo spettatori di una colossale sceneggiata, la cui trama sarebbe ora di cambiare?” oppure là dove scrive: “Senta oste… “ e l’altro: “Che mo me dai del lei? Che me devi dì quarcosa che me sturba?”. Un libro realistico, divertente il dialetto romanesco..
Mauro Croci non si perde in ragionamenio filosofico-economici. No. Va dritto all’ invivibilita’ di ogni giorno.
E ne traccia – riccorrendo al pepato dialetto romanesco – uno spaccato desolante, in cui l’uomo si fa lupo agli altri uomini, nella speranza di salvarsi.
Ma soli non si va da nessuna parte. O solidarieta’. O morte.
Gaetano
Purtroppo questo avviene spesso…
Bisognerebbe impuntarsi e far rispettare i proprio diritti, ma spesso si preferisce “lasciar correre”…
Sono curiosa di sapere come procede la riflessione…