Ho perso la donna amata
anticipatamente
maldestramente
ora non so chi tu ami
non avuto tempo per conoscerti
ho temuto di farlo
vedo dentro me
grandi immagini
grandi indagini
sono un paesaggio in lontananza
ho attraversato strade per conoscermi
ho temuto di farlo
guardo il tuo giardino
che mi avevi aperto
che mi avevi offerto
gli occhi pensosi che mi donasti
ho percorso vicoli per cercarti
ho sperato di trovarti
cerco la tua figura
nelle vetrine
nella vertigine
lo specchio riflette me atterrito
ho vagato nell’etere per cercarti
ho sperato di trovarti
il rimbombo mi accoglie
sempre fedele
sempre crudele
il suono di un trillo accende la speranza.
… grazie per i commenti… anche se, leggendola e rileggendola, non la sento “appartenermi”… ogni tanto provo a scrivere immedesimandomi in un uomo, questo “piange” per un amore che non c’è più, che lui ha lasciato andare via… talvolta mi annoia scrivere solo di donne, così provo a mettermi anche dall’altra parte…
Bella e di una struggente dolcezza…
un bacio, Manuela
Una dolcissima poesia d’amore.
Un cuore infranto?
Complimenti.