Ho preso la mia valigetta
di pensieri cattivi e parole.
L’ ho appoggiata sul tavolino.
Con lentezza l’ ho aperta
luccicava tra tutti
l’ Egoismo…
Finemente appuntito,
splendente,
mi ci specchiavo:
sadico sorriso di chi sa
di chi sa che male farà.
Di chi consapevolmente si accinge
a ferire
per pareggiare un torto
dalla realtà nemmeno avvertito.
L’ ho preso,
l’ ho stretto con sicurezza.
Freddamente ho inciso il suo cuore
fino a spaccarlo
fino a tenerlo in due tra le mani…
il tempo di stringere i due pezzi,
di scoprire quanto ci vuole
prima che rivoli di sangue
sporchino la mia pelle bianca,
e accorgermi
che il sangue smette d’ impressionarmi
se non è il mio.
Mi piace il tuo coraggio di affrontare i tuoi abissi e di attingervi forza creativa…
Mi è piaciuta: arriva il senso in modo diretto.
Un dolore per il dolore, occhio per occhio…a volte scatta il naturale istinto di conservazione e il rifiuto del perdono. L’hai descritto meravigliosamente, complimenti.
Marco
Il dolore talvolta è talmente acuto che ci snatura e ci rende freddi e cattivi. non è uno stato d’animo apprezzabile ma esiste. Tu l’hai espresso molto bene, complimenti.