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M’Esilio al mio parlarti
in trame mute d’occhi
di quel vociare di mani ai vetri
e piogge di rientro
ricordo
del percorso e quel tacerlo al fato
riavuto in tempi andati
e la valigia
che sapeva il non partire
mutò la scena
oggi
che il tempo al vento
assegna i suoi profumi alle stagioni
nel rosariare degli anni al non averti
mi penso e chiedo
ch’es-senza fosse stata, ora qui
chissà
agli occhi miei la quiete.
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~ © Nunzio Buono ~
Molto bella!
Sì, il ricordo fiorisce o,
sfiorisce con il mutare delle stagioni,
nel suo ciclo perenne.
Inesorabile è il tempo, ma non riesce cancellare l’essenza della memoria!
Alla prossima Franca