Gemino Primo –
(In memoria del padre e della madre) –
Piagnìanu ‘n bianche
piste de renella
su ‘nparcite panche
de nicchia o cappella,
ru friscu de nòa
erbetta e de luna,
benanche que piòa
orbata furtuna
aprile era dorce
de celli e sperella,
a buju re torce
e ra marturella,
ru feru battutu
‘nchioatu su legno
sonava chercutu
ru puoru congegno
e l’arba s’arzava
slargata de luce,
de sopra ‘n’ottava
ru cantu recuce,
madonne de tera
un suffiu de voce
clinata maniera
rensegue veloce.
Ra luna pasquale
ajamà calante,
su ru capezzale
un radiu sclarante
vejetti d’aprile,
e pàrimu suoru,
derentro ‘n suttile
bajatu tesuoru
que iju quarantottu
que m’ia fijatu
arìa ma’ rottu
ru sugnu sugnatu
de ‘na roscia tera
cummunista e mansa,
doppo fame, guera,
prescione e mattansa.
***
Gemino Primo
II
Piangevano in silenzio lungo bianche
stradine, impervi, renosi sentieri,
dentro nicchiette, su tarlate panche,
la pungente frescura della luna,
dell’erba rugiadosa, benché triste
cada la pioggia e malvagia fortuna,
dolce stagione era d’aprile, bella
di passeri nel tiepido del sole,
fiaccole a notte poi la marturella,
ferro battuto inchiodato nel legno,
con il rintocco sordo un chierichetto
mesto cantava musica d’ingegno
e l’alba cristallina risuonava
schiusa alla luce tremula di rosa,
l’armonia si alzava di un’ottava,
madonne di ceramica muschiata
e quegli occhiuti, rapidi bisbigli
correvano tra gente inginocchiata.
Pallido raggio di luna pasquale
volta ad oriente, già in fase calante,
malfermo lume intorno al capezzale,
il padre solo stava nell’aprile,
quasi temendo ferita di luce
nel suo spirto segreto e gentile:
quel millenovecentoquarantotto
tempesta che mi aveva generato
sogno sognato avrebbe presto rotto
di un comunismo buono e rossa terra
per uomini e animali generosa
dopo prigione, genocidio e guerra.
***
Dal libro Geminario di Paolo Ottaviani
Il dialetto rende meglio dell’ italiano nel lessico mentale di Paolo Ottaviani.
Il quale – nel suo Geminario – , fra le altre liriche , apre una finestra sui suoi genitori.
E cosi’ permette al lettore di ammirare il panorama di uno scorcio della storia del secolo scorso.
Qui lo stile gareggia con il corpo (sostanza) delle poesie.
E la lettura si fa invitante. E coinvolgente.
Gaetano