Istante

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    Scivola sul dirupo del divenire
    il pensiero giglio di mare.
    Si scioglie lento tra le tue mani
    per giungerti dentro.
    Le labbra di fresca pioggia,
    affondano  sulla pelle di notte e tramontana.
    La lanterna negli occhi chiusi arde 
    a sigillo dei tuoi anima socchiusa,
    uscio dei tuoi passi.
    Danza delle spade qui sul cuore.
    Non fermarmi
    correrà lontano il desiderio
    disegnando
    il profilo del tuo viso.
    Seta che m’avvolge le tue braccia
    che muovono vibrando
    un’estasi che sa di nettare ed incanto.
    Armati e disarmami nell’arco di violino che canta.
    Non lasciare la mia mano.
    Non ancora.
    Non slegare il tempo.
    Annodiamo gli sguardi al silenzio appesi.
    Spezzami, affrontami, piegami,
    in duttile metallo da coniare.
    Lama senza lama,
    è la nostra pace,
    è la nostra guerra.
    Lasciami cadere e poi rialzare il tiro
    per sfinire nella tua anima ridente.
    Sussurri in chiari di Luna
    e calici da sorgeggiare,  
    in oniriche carezze.
    Ed unica ragione
    per esistere ancora…

    l’istante di te.
     

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