L’ora di Marte

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    E’ la notte lama d’osso,
    che la mano chiusa non svela.
    Falda segreta il miele di fiore purpureo.
    Passo incauto del cherubino custode, scopre il velo,
    e ape, non sugge il silenzio, né il desiderio.
    Aspro assenzio è il sonno nel deleterio amore.
    E nell’ora di Marte, si rià il passo,
    mentre l’ombra già muore.

    9 COMMENTS

    1. Magnifica – con tutto il dolore – magnifica. Questa è poesia che taglia l`anima. Questa lo è. Così si, proprio si … che è sorella alla musica …la Musica.

    2. si deve mettere in conto l’eventualità di non raggiungere, non sempre tutti…ma non perchè il lettore non abbia capacità…ma perchè una poesia essendo frutto dell’interiorità, è legata in maniera indissolubile ad essa. Non è semplice lasciar “entrare” qualcuno nel proprio mondo…come non è semplice per chi legge trovare tal chiave.

      Un bacio sulla fronte della bimba.

    3. Forse la troverò sotto il cuscino domani mattina la chiave che sto cercando…

      Oggi la mia bambina è stata molto agitata per via dei dentini in arrivo, e non ha mai dormito…ed io sono a pezzi…

      Mi scuso per non avere stasera la sensibilità per capirla…

    4. Ciao Ily…

      se c’è una cosa che nn farei mai(in assoluto per nessuno)…è spiegare una poesia mia ;)…

      E’ una finestra sul mio mondo…

      Il lettore ha una sua chiave di-lettura-ma la serratura la deve trovare da sè 😉

      E’ una “visione” del mio sentire…altamente soggettiva…è chiaro.

      Ti abbraccio cara amica sorridendoti

      Irene

    5. Questa volta non l’ho proprio capita. Ma cosa c’entra la lama d’osso? E tutto il resto?

      Ti prego deliziosa autrice; svelami i tuoi misteri a questa povera blogger che stasera ha il cervello particolarmente anchilosato dalla stanchezza…

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