E’ la notte lama d’osso,
che la mano chiusa non svela.
Falda segreta il miele di fiore purpureo.
Passo incauto del cherubino custode, scopre il velo,
e ape, non sugge il silenzio, né il desiderio.
Aspro assenzio è il sonno nel deleterio amore.
E nell’ora di Marte, si rià il passo,
mentre l’ombra già muore.
Mi trasmette un’amarezza che ho vissuto. Bellissime immagini, complimenti.
un abbraccio, Manuela
Magnifica – con tutto il dolore – magnifica. Questa è poesia che taglia l`anima. Questa lo è. Così si, proprio si … che è sorella alla musica …la Musica.
si deve mettere in conto l’eventualità di non raggiungere, non sempre tutti…ma non perchè il lettore non abbia capacità…ma perchè una poesia essendo frutto dell’interiorità, è legata in maniera indissolubile ad essa. Non è semplice lasciar “entrare” qualcuno nel proprio mondo…come non è semplice per chi legge trovare tal chiave.
Un bacio sulla fronte della bimba.
Forse la troverò sotto il cuscino domani mattina la chiave che sto cercando…
Oggi la mia bambina è stata molto agitata per via dei dentini in arrivo, e non ha mai dormito…ed io sono a pezzi…
Mi scuso per non avere stasera la sensibilità per capirla…
Ciao Ily…
se c’è una cosa che nn farei mai(in assoluto per nessuno)…è spiegare una poesia mia ;)…
E’ una finestra sul mio mondo…
Il lettore ha una sua chiave di-lettura-ma la serratura la deve trovare da sè 😉
E’ una “visione” del mio sentire…altamente soggettiva…è chiaro.
Ti abbraccio cara amica sorridendoti
Irene
Manu…di cuore ringrazio.. 😉
Questa volta non l’ho proprio capita. Ma cosa c’entra la lama d’osso? E tutto il resto?
Ti prego deliziosa autrice; svelami i tuoi misteri a questa povera blogger che stasera ha il cervello particolarmente anchilosato dalla stanchezza…
stupendo connubio di poesia ed immagine..grandissima poetessa. Con stima, Manu