Vedere con gli occhi dell’amore

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    bellissima 

    Pioggia lentamente cade su me, mentre ripenso a ciò che è stato.
    Ciecamente rimembro,giorni e anni trascorsi nel marasma della monotonia che accompagna quando non c’è alcun riparo che liberi dalla quotidianità, dall’aridità che governa sovrana dentro me, nonostante tante tormente.
    Nessuno ombrello potrà ripararmi non più.
    Anche le gesta assieme ai ricordi arrugginiscono e perdono quello smalto di un tempo.
    Un vento leggero mi sfiora, mentre osservo le tinte che prima non avrei mai notato ..quelle sfumature che sembrano dirmi,"guardami",come può essere bello il mondo anche bagnato se lo si osserva con gli occhi dell’amore,come può essere emozionante quel fiato che dapprima faceva gelare e ora appare avvolgere.
    Questa brezza che mi sfiora come non lasciarla penetrare nell’epidermide nelle ossa?
    Ora ho tolto l’impermeabile, mi bagnerò..
    Le gocce scivoleranno sui capelli
    sulle guance, sui seni danzanti mentre corro e corro,
    si mescoleranno alle lacrime che sgorgano dalla gioia
    fuggendo da qualcosa che non riconosco più.
    Mi lasci con la tua voce che mi ripete "fuggi via"
    mentre tu voli dall’altra parte del mondo io m’immergo nell’essenza di te,
    per non scordare per confondermi, per perdermi
    nell’ irriverente impeto che malcelato offusco
    mentre calpesto cemento
    mentre il ferro saturo d’acqua si ossida
    e quando inciampo in questa fune in cui spesso ho tentato di mantenermi in equilibrio
    mi accorgo quanto è splendido cadere e poi rialzarsi ..seppur bagnati..
    Ora lo spettacolo circense è finito forse nessuno applaudirà
    ma io equilibrista sempre in bilico saprò di averlo terminato
    e di aver dato il meglio perché potesse gratificare.
    perchè potesse lasciare una traccia seppur minima… ma vivace
    E svestirò la veste inumidita per indossare panni asciutti, caldi, avvolgenti per ripararmi dalla ruggine che mi sta addosso da troppo tempo.
    Quante volte ho combattuto,quante battaglie perse, quanti acquazzoni burrascosi sfociati poi in incantevoli arcobaleni, mai assaporati perché cieca..
    Non potevo capire, non potevo cogliere mi stringevo in me stessa chiudendo la porta,scappando anche da quelle piccole cose che non riuscivo a vedere.
    Questa pioggia confonde,m’inebria la ragione.
    Indomabili le sensazioni che trasmette,ingovernabile il fragore insolente
    Ora non divincolo più mi lascio bagnare
    Ora incomincerò ad amare di più me stessa e sia quel che sia.

    Federica

    2 Commenti

    1. “E svestirò la veste inumidita per indossare panni asciutti, caldi, avvolgenti per ripararmi dalla ruggine che mi sta addosso da troppo tempo.”

      Che la pioggia scenda sempre su di te con dolci goccioline d’amore. Grazie Fede.

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