Dirama una voglia immaginaria
che squaglia la ragione
Ho sete di labbra
languore di calore
affronto salite insormontabili
scalinate di passione che con passo saldo
percorro dentro l ’ irrazionalità
Con graduale ascesa
freno e inscatolo la logica
dentro palpiti di cuore incontrollabili
travolgenti un’ anima nuda
spoglia di controllo e vestita solo d’ istinto
Pittrice improvvisata dipingo una tela di parole anonime
che mi solleva dalla salita
Ne senni ne sentenze
possono cancellare la mia tela propagata
dipinta di scarlatto calore
Mendico amore in ogni spigolo del mondo
lacerandomi irrimediabilmente le membra
Interminabile tormento
che deraglia fra aureole d’ echi di spasimo comprimente
che spero sfugga
stendendo queste righe
E mentre il foglio si tinge mi sfiora un desiderio infinito
che annega in un pozzo senza fine
dove la mia brama inesauribile
assolve l’ essere dal giudizio immane.
-Federica
Federica ci descrive nei sui versi, sempre, uno schiacciante desiderio d’amore. E lo fa con immagini cariche di una potenza istintuale inusuale. Però mi spiace che, suppongo per pigrizia, non sei la sola, trascuri le regole del nostro buon italiano. Dove scirvi “Ne senni ne sentenze” devi usare gli accenti “Né senni né sentenze” …