L’essenza del tempo di Brunella Giovannini, il nuovo romanzo della scrittrice emiliana
L’essenza del tempo di Brunella Giovannini, il profumo della vita tra presente, passato e futuro
Un grande affresco che raccoglie le scene di una vita intera, dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri, risalendo in una sotto trama fino agli inizi del Novecento. Pur nella complessità della storia e nel dispiegarsi di numerose sotto storie legate ai vari personaggi, l’autrice tiene perfettamente le redini del congegno narrativo, combinando sapientemente fabula e intreccio. Leggendo questo romanzo di Brunella Giovannini, scritto benissimo, mi sono tornate in mente le parole con cui si apre “2046” di Wong Kar Wai, uno dei film più belli di tutta la cinematografia mondiale: “I ricordi sono sempre bagnati di lacrime”. I ricordi sono le tracce che in modo più o meno volontario lasciano dentro di noi le porte del tempo, gli eventi felici che ci fanno piangere per la commozione e quelli meno felici che ci fanno piangere per la sofferenza. Momenti chiave che segnano la transizione da uno stato all’altro della nostra vita. Sono il tentativo velleitario di fermare il tempo nel punto più felice o un istante prima di quello infausto. Sono le tracce indelebili che il tempo lascia “tra le pieghe dell’anima” e che “rimangono addosso come un profumo persistente ed eterno…”. La somma di queste tracce, di tanti destini individuali e collettivi, è la segreta aritmetica, la chiave rivelatrice, l’essenza del Tempo. E il tempo qui è quello della coscienza come lo descrive Bergson: interiore, continuo, indivisibile e irripetibile, in cui i vari momenti si compenetrano gli uni negli altri senza soluzione di continuità. È quello della Recherche di proustiana memoria. Quidquid latet apparebit.
Robert, Manuale di Mari