Gocce di tristezza di Sara Ciampi

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Le stagioni della vita

Il tiepido vento primaverile
dona a noi, creature viventi,
la più lieta e rigogliosa stagione
nunzia di attese, gioia e spensieratezza,
di soavi sogni e dolci amori.

O uomo, come sono alti i tuoi ideali,
il vigore, l’energia e il possente impeto
nell’affrontare dolori e avversità
che ti regala la torrida estate
col suo rovente e luminoso sole!

Ma l’ombroso e malinconico autunno
a quale decadenza condanna noi,
che prima di sprofondare nell’inverno
veniamo spesso tormentati e vinti
dal triste declino della vecchiaia?

Fortunato è colui che mai proverà
i patimenti, gli affanni e le atroci agonie
di quel tempo di rimpianti e nostalgie,
di quell’infame seconda giovinezza
così straziante, desolata e struggente,
infausta e cupa stagione senza
più chimere, aneliti e speranze,
mesto periodo dell’esistenza,
preludio del fatale e implacabile
abbraccio glaciale della morte.

***

Tempesta

È l’alba:
la tempesta è passata.

Un pallido sole
riscalda
quell’ambiente ormai distrutto
e d’improvviso
sprofondato in un gelo invernale.

Ma nulla
è più straziante
della mia tempesta,
che solo l’occhio dell’animo
vede e piange lacrime amare.

***

Solitudine

Timidi raggi di sole
penetrano nell’oscurità della stanza,
scaldandola con un dolce tepore.
O amato sole, quanto somigli
alla calda luce della felicità,
che rischiara le tenebre della vita!

Nel profondo silenzio della camera
solitaria e pensosa
ricordo il passato.

Passeggiavo su un ponte
ascoltando volentieri
la voce del fiume;
poi mi soffermavo
a guardare graziose anatre
che lì, scherzando tra loro,
sguazzavano felici.

Osservavo i ragazzi
che tutti insieme
gridavano di gioia,
vivendo quel caro tempo
chiamato gioventù.

E tu, solitudine,
mi accompagnavi sempre
ovunque andassi!

O solitudine
opprimente amica
della mia più fresca età,
solo tu sei stata capace
di invecchiare la mia giovinezza!

***

Foglie

Nell’assoluta pace della sera
passeggio nel mio giardino
e osservo con malinconia
il volteggiare delle foglie.

Il vento fresco d’autunno
le strappa dai rami,
le rapisce e le trasporta
nel suo impetuoso turbinio.

Misere foglie,
quanto ricordate
i giorni felici,
gli anni della nostra gioventù
portati via per sempre
dal vento della vita!

Ora, nulla è più triste della vista
di quell’albero nudo
che ha perso la sua ultima foglia
e desolato attende ormai
la gelida coperta dell’inverno.

***

Dal libro Gocce di tristezza di Sara Ciampi.

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Sara Ciampi

Sara Ciampi, è nata il 24 gennaio 1976 a Genova, dove risiede ed opera in qualità di scrittrice tradizionalista, di critico letterario e dove coltiva le sue passioni per la scienza e la politica.
Ha iniziato la sua fervida attività letteraria da giovanissima, spinta anche da varie malattie e gravi problemi di salute e ha al suo attivo otto pubblicazioni di poesia, narrativa e saggistica.
Nel 1995 ha conseguito il Diploma di Maturità Linguistica e successivamente le sono state assegnate due Lauree H.C., una in Lettere e l’altra in Filosofia. È inoltre inserita nell’esclusivo “Ordre Docteurs CEE” di Bruxelles (n. 3055) ed è presente in prestigiosi dizionari italiani e stranieri, in antologie anche a diffusione scolastica e in enciclopedie. È accademica di importanti Accademie e Centri Culturali. A partire dal 1997 ha vinto oltre 250 premi nazionali ed internazionali, tra cui: il “Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri” (2001), l’International Peace Prize (2002), l’American Medal of Honor (2002), la World Medal of Freedom (2004), la Legion of Honor (2005), la Gold Medal for Italy (2006), la Congressional Medal of Excellence (2007), l’American Hall of Fame (2007) e il Distinguished Service Order Cross (2008). Nell’autunno 2003 il Presidente della Repubblica Italiana le ha conferito la Medaglia d’Argento per alti meriti. Nel 2004 le è stato assegnato un Master in Letteratura e Filosofia e nel 2005 due importanti onorificenze: una dalla Città del Vaticano e l’altra dal Ministero dei Beni Culturali. Nel 2006 ha ricevuto parole di apprezzamento dal Parlamento Europeo di Strasburgo che, in considerazione dei suoi requisiti letterari, le ha successivamente conferito un lusinghiero riconoscimento. È stata più volte candidata al Premio Nobel per la Letteratura ed inclusa nella “Rosa- Nobel”.

4 Commenti

  1. Trovo bello il paragone tra le varie stagioni ed eventi come la tempesta alla vita, alle difficoltà della condizione umana che in queste righe ne esprimere anche i lati nefasti e più oscuri.
    Eh la gioventù, qualcuno dice che avere tanti ricordi vuol dire averla passata.

  2. Nubi gravide di bufera troneggiano su un albero spoglio : e’ l’ apice della malinconia.
    Potere di copertina, potere d’ immagine.
    E Sara Ciampi dispiega questo sentimento all’interno del volume, attingendo alla tristezza del cuore.
    Nelle ” Stagioni della vita” , nella ” Tempesta” , nella “Solitudine” , nelle “Foglie” , ella appanna un lancinante desiderio di felicita’ con l’egoismo della realta’ .
    Sara ritrova se stessa nel recinto delle illusioni. E il tormento della condizione umana la dispera.
    ” Gocce di tristezza ” bagnano la vita del mondo, inclinata – senz’ appello – alla morte.
    L’introversione di un Io eccezionalmente sensibile, poi, esalta il “verso gramo” dell’ universo.
    Siamo a un passo dall’ inferno. Ma – non ostante tutto – possiamo ancora carpire il Paradiso.

    Gaetano

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