Sono la regina delle parole senza voce.
Movenze di velluto rosso e sogni di cristallo.
Amaranto e turchese in un battito di ciglia.
Donna insondabile e insicurezza di bambina.
Era il Primo Quarto di Settembre e tu avevi paura.
– Non ho mai desiderato una donna come desidero te –
Ma desiderando la donna hai amato la bambina.
E hai amato la donna desiderando la bambina.
E ora, se non parlo e ti guardo.
Se non parlo e percorro il tuo profilo con le dita.
Non pensarmi distratta, non temermi distante.
E’ per lo stupore di sentire se sei vero sotto ai polpastrelli.
Dammi adesso soltanto il tempo di capire.
In che modo sei riuscito a far franare questi muri.
Che anche io posso lasciarmi un po’ addomesticare.
Perché da te non ho mai avuto voglia di fuggire.
Come si impara a non vergognarsi dell’amore.
Tua.
10/09/05