Senza la purezza dell’alba
Ma con il vivo bagliore
Costellato d’arancio ramato
Mi destai tra fili d’erba
Con il carillon del vento
Lontano tra l’aria dei rami
L’urlo della quercia
Che m’incitava ad alzarmi
Dal crampo della tristezza
Ti vidi giungere
Con passo furtivo di baci rubati
Smarrito tra la rosea clorofilla
Della mia piccola esistenza
Mi celai timidamente
Dietro alla corteccia della vita
Con il timore che avresti sdradicato
I miei fragili appigli
Ladro di bellezza
Hai nutrito il mio amore
Con lucciole di grano
E farfalle di pane
Illuminando ogni passaggio
Nascosta dai sapori dell’estate
Ora ti vorrei più che mai
Sui miei petali vellutati
Bella poesia che lascia sognare ad occhi chiusi: il carrillon del vento, e le immagini prendono forma e vita tra “lucciole di grano e farfalle di pane”. E il paesaggio diviene luce dell’anima.
Nicla Morletti
“Ladro di bellezza
Hai nutrito il mio amore
Con lucciole di grano
E farfalle di pane
Illuminando ogni passaggio”
Che belli questi versi!!!
Bravissima. Ci “streghi” sempre… 🙂
Versi delicati, per questo amore figlio dell’armonia della natura.
“Ladro di bellezza
Hai nutrito il mio amore
Con lucciole di grano
E farfalle di pane
Illuminando ogni passaggio”
incantevole
Ars
‘ un incanto!