Piccolo ed incosciente bambino, gonfio è il suo cuore di dolore. Assistere al tuo massacro mentre quelle belve ti colpivano, tutti contro uno, che pena, Signore! Sei scomparso tra gli artigli di quelle bestie schifose ed hai subìto senza un lamento. Ti ha salvato, rischiando lei stessa di essere travolta, trascinandoti via, ma tu, impavido, sei tornato ad affrontarli e sei stato ingoiato di nuovo dal vile mucchio selvaggio. Non so più quanti erano mentre sfogavano una lurida e sleale violenza sul tuo nervoso corpo ribelle. Stava morendo con te, impotente. Come se ogni pugno lo sentisse anche lei, netto e dritto al petto. E’ corsa a chiamare il tuo amico che, stupido, non aveva nemmeno intuito quale tragedia si stava consumando alle sue spalle. In tempo ti ha sottratto alla carneficina, ma avevi il viso tumefatto, impregnato di sangue, e tutta la rabbia del mondo nei tuoi bellissimi occhi neri e selvaggi. A scorgerti così, il suo cuore non ha retto. Avrebbe voluto medicarti, calmarti, stringerti al suo seno e cullarti fino a vederti finalmente riposare. Invece sei fuggito incontro a non so quale destino. Non ti sei arreso, e forse sei tornato lì, a permettere di essere di nuovo offeso. Questa notte sarà eterna: lei non troverà pace finchè non vedrà di nuovo il tuo dolce e scanzonato sorriso…
***
La mia stanza da letto ha una parete a forma d’onda e mi addormento e sogno solo da quel lato. Dall’altro, non ti capirò mai, Uomo Onda. All’alba sei tornato, sano e salvo e l’hai resa felice. Ma poi, dopo tutto quello che aveva fatto per te, perché ripagarla in quel modo? Vorrei scoprire la causa del tuo male; quella tempesta che s’impossessa del bimbo buono, bello e generoso quale sei, e che ti trasforma in un essere abominevole, capace d’infierire su una donna indifesa, calpestandola e umiliandola fino a schiacciarla in un angolo: muta, tremante e sgomenta. Forse volevi sfogare il male ricevuto impunemente? O hai semplicemente paura di ciò che provi per lei? Tu la ami, eppure fai di tutto per dissimulare. Anzi, fai di più: la provochi continuamente per testare le sue reazioni; dici che soffrirà se la lascerai, eppure sei tu a ritornare, ogni volta, chiedendole scusa. Vai e vieni, come la marea.
***
Hai capito di aver sbagliato. Hai dormito sulla sabbia, dopo esserti infranto sui massi rocciosi dei tuoi sensi di colpa, fino a sfregiarti l’anima, e poi sei rientrato nel suo letto, passando per la finestra. Sapevi che non ti avrebbe più aperto la porta; eri certo ti avrebbe cacciato come un cane rognoso, senza alcuna pietà, così come non ne avevi avuta tu, poche ore prima, ingiustamente. Gratuitamente. Così l’hai colta di sorpresa, nel sonno, come un’onda anomala, per annusare nuovamente il suo dolce profumo, al quale non sai rinunciare. E lei ti ha lasciato fare. Stupida donna!, non vuole perdere il tuo buon sapore, pur sapendo che sarà solo altro dolore. Sì, perché il mostro tornerà a dipingere le sue pareti di vino assassino, sporcherà il suo pavimento, mangerà nel suo piatto e la possederà ancora nella sua alcova, violentemente, fino a toglierle il respiro.
Fino a soffocarla d’amore.
Francy, grazie, credo sia paura, e non solo d’amare… 🙂
Il tuo uomo onda è come il mio:va e viene con le onde.
Paura d’amare perchè ha sofferto? E paura di farla soffrire, noooo.? Piuttosto “egoismo” la definirei io…!
Toccante e vero il tuo racconto…
Grazie Gradi, anche il tuo, come ti ho detto, bello e orignale. 🙂
Emozionante e sincero.
Un abbraccio alla creatrice di quest’onda di emozioni
Sì, è vera. Anche troppo. 😉
Ecco un Uomo Onda differente. Tragicamente vera questa pagina.
Un abbraccio
Ars
Grazie Monica, imbarazzata io… 😉
….tu dici cose belle a me..beh ecco con imbaraqzzo ti dico che ho letto tutto di un fiato il tuo racconto e devo dire in tutta onestà che è stupendo!
…”fino a soffocarla d’amore” che sogno immenso!
grazie
un abbraccio
monica
Grazie a tutte.
Non mi aspettavo commenti: sono assente ingiustificata, e me ne rammarico. Però ci tenevo a partecipare, anche se il tutto sarebbe da rivedere, poichè ho dovuto davvero ritagliare un pò di tempo che non ho, per scrivere questo racconto.
Comunque vi leggo, a singhiozzi, ma ci sono. 😉
Un racconto duro, vero, reale. Un conflitto psicologico sapientemente narrato dove entrambi i protagonisti sembrano essere vittime di se stessi…. Grande sensibilità la tua. Un abbraccio Stefania
Complimenti, Stufa. Mi amareggia vedere tante donne comportarsi così. Questo non è amore. L’amore costruisce. Il sacrificio è accettabile solo in nome di un’autentica rinascita.Un abbraccio.
Intensa e dolceamara come la vita questa tua emozione fatta racconto…
la contraddizione dell’amore…
splendida