Ho chiuso con te di Emanuela Esposito Amato colpisce il lettore fin dalla copertina: l’immagine di una donna che dice basta con la mano ed è specchiata dietro ad un vetro bagnato. Vi è poi il titolo scritto in minuscolo perché a parlare è l’immagine! Nella quarta di copertina si trova la trama e la biografia dell’autrice.
Siamo sicuri di conoscere realmente chi ci sta vicino?
Comprendiamo fino in fondo perché una persona si comporta in un certo modo?
Sappiamo tutto quello che ha passato?
Questi e altri quesiti possono riguardare ognuno di noi nei confronti di qualcuno che conosciamo ed è così per Lola, la protagonista della storia, che non solo trova le risposte guardando alla sua vita ma anche a quella della sorella gemella Nina dopo la sua morte. Un viaggio alla scoperta del proprio io per fare un check anche della propria vita verso un futuro migliore.
Grazie all’ausilio del diario, dei ricordi, dei dialoghi e dei pensieri, il lettore riesce a conoscere fino in fondo i personaggi, ad entrare nel loro mondo, ad immedesimarsi con loro. Vive con loro ogni momento e dopo ogni capitolo si ritrova a pensare. Alla fine del libro ecco che il lettore ha imparato delle nozioni importanti sulla propria vita.
Anche in questo volume l’autrice non ha solo voluto raccontare una storia ma far riflettere il lettore sul mondo che lo circonda dal momento che vengono trattati anche temi di attualità quali il ruolo della donna e la dipendenza psicologica. Ed ecco che allora quella donna in copertina che dice basta non è specchiata solo perché si parla di due gemelle o perché si entra nella psiche dei personaggi ma è anche il manifesto di quello che accade ogni giorno: dobbiamo avere il coraggio di dire basta! Come scritto a fine del romanzo: pensavo che questo finale non mi piace. Lo riscriviamo?
