Sogno

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    Sarebbe bello.
    Se fosse possibile sognare, se ci fosse concesso.
    Salire su un treno, viaggiare come spingendolo per arrivare prima, scendere sentendo il cuore che sferraglia più forte della locomotiva e urla più dei viaggiatori e fermarsi un momento per lasciar scomparire la folla, e poterla finalmente vedere.
    Solo lei, in tutta la stazione.
    Lei e il rumore dentro.
    Un passo e un altro, mentre anche lei s’avvicina.
    Di fronte, finalmente.
    Allunghi la mano e le sfiori il viso e i capelli, e lei alza gli occhi e li fissa nei tuoi, come se non osasse, se avesse il timore che tu sia un sogno, e poi il respiro che accelera e il suo seno che si alza e si abbassa e tu quasi non lo vedi perché sei perso nei suoi occhi, ma lo senti, sai che è lì e che vorresti baciarlo come nei tuoi sogni.
    Intanto ti avvicini e posi le tue labbra sulle sue, mentre il resto scompare in silenzio.
    Niente intorno a voi, solo lei e le sue labbra.
    E poi voltarsi e risalire sul treno, portando in tasca il suo sapore e nel cuore il suo colore.
     

    8 Commenti

    1. E’ bellissimo questo tuo breve racconto che trasmette intatti tutti i brividi dei sogni. A volte mi domando se non sia proprio questa la vita vera, o almeno quella che più ci appartiene. Bravissima, complimenti. La tua storia si dipana come se fosse reale, lasciandoci alla fine il dolce sapore di un bacio. Lenio Vallati.

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