L’uccello rapace di Paola Pica

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Questa è la storia di un omicidio commesso senza armi né veleni; ma solo con l’istillazione del dubbio e della paura dell’abbandono.
Lo avevano trovato morto una mattina, solo, nell’appartamento che, a detta di conoscenti, lei aveva lasciato un paio di giorni prima, sbattendo la porta come al solito, diretta verso la casa dei genitori, al sud.
Questa era stata la sua tattica fin dai primi tempi; da quando, cioè, aveva capito che lui ne soffriva fino a sentirsi male e che, una volta concessagli al telefono la promessa del ritorno, lui era pronto a darle qualsiasi cosa lei chiedesse.
Era vero che, fortuna per lui (se si può in qualche modo essere considerati fortunati, per poi morire così), la sua fine era arrivata prima che lei riuscisse ad ottenere la piena autonomia sul suo conto in banca…ma ora lei, finalmente, ne era legittima erede, anche se non l’unica.
Ma questo è solo l’epilogo di una storiaccia che si era svolta sotto gli occhi di tutti, per più di dieci anni, senza che nessuno dei suoi amici fidati avesse il coraggio di farsi avanti a cercare di fargli aprire gli occhi, che lei aveva abbagliato tanto tempo prima, con il suo sederino nel famoso bikini giallo, sul bordo della piscina di quell’albergo lussuoso sul lago di Como.
Di quell’albergo lui era stato il legale e lei la mogliettina, tutt’altro che devota, del giovane direttore.
(…)
Quella sera, di ritorno da uno dei suoi soggiorni di una settimana “a casa dei miei”, si era presentata, prima in ufficio da Maurizio e poi da noi, con una volpe argentata, “regalo di mia madre, anzi, ci ho messo anche qualche soldo io…”.
(…)
Infatti, la settimana seguente, una sera Corrado tornò a casa da studio e mi disse, togliendosi la giacca:
– E così, abbiamo trovato chi è che regala pellicce a Giuliana…Maurizio l’ha scoperto per caso ieri sera e, dopo avere distrutto mezzo appartamento, ha passato la notte in albergo.-
(…)
Andai a prenderla il giorno dopo e tutto quello che mi disse, dopo essere salita in macchina, fu:
– Penso che tu abbia saputo da Corrado che Maurizio non dormirà qui per un po’…o forse per sempre.  Vedremo.  Non so proprio chi dei due resisterà.  Io ho bisogno di un po’ d’aria, comunque.-
Inutile fare domande.
(…)
…forse lei aveva cominciato ad intrigarlo in quel momento.  E chi poteva dirmi quali altri trabocchetti gli fosse andata disponendo a studio?… Certo, le sue gonne si erano fatte sempre più mini, a detta anche di amici con cui ne avevamo riso e una volta anche discusso con Corrado, il quale aveva fugato ogni nostro timore di mancata professionalità da parte sua, dicendo che non era Giuliana la segretaria che lo accompagnava in tribunale per le udienze e che, comunque, non si sentiva di imporre un abbigliamento più castigato a qualcuno che conosceva già e che, bene o male, aveva ancora un marito che poteva mettere divieti di censura simili.  Gli avevo dato ragione e non ne avevamo parlato più.
(…)
Avrei dovuto risparmiarmi quel momento di dolore; ma i condannati a morte non vedono l’ora che tutto sia finito e così era per me.
Aprii la porta e una folata del profumo di Giuliana mi investì, già dal piano di sotto.  Sì, perché avevano dimenticato acceso il grande ventilatore del soffitto della camera da letto e l’aprirsi della porta d’ingresso aveva procurato un risucchio di quell’aria profumata già in movimento.  Mi sentii svenire ma entrai ugualmente.  I vestiti di Giuliana, che conoscevo bene, erano sparsi già al piano di sotto, insieme ai suoi sandali e alla camicia di Corrado.  Per le scale era poggiato un piatto con due coppe di gelato vuote e della frutta.  Continuai a salire e vidi il letto disfatto e il baby-doll di Giuliana appeso alla spalliera della mia poltrona preferita, insieme ad una piccola borsa da viaggio: evidentemente, quella di rimanere non era stata una decisione improvvisa, frutto magari di un gioco troppo audace con il fuoco…Anche questa volta Giuliana si era bene organizzata per la notte fuori casa, cosa che sapeva fare fin troppo bene, come sapevamo tutti.
Entrai in bagno e quella che ebbi fu la sensazione di vedere un ambiente in cui una persona si muove abitualmente, con tutti i suoi oggetti personali poggiati qui e là, alcuni vicino ai miei, come per un uso quotidiano: il maledetto profumo, il bagno schiuma, creme e oggetti per il trucco erano stati tutti tirati fuori dal beauty-case e poggiati in giro, come quando si sa che si tornerà in una camera d’albergo per più di una notte.

***

Brano tratto dal libro inedito “L’uccello rapace” di Paola Pica, recensito da Nicla Morletti nel Portale Manuale di Mari.

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Paola Pica

Avendo studiato e lavorato per lungo tempo in Inghilterra, Paola Pica porta dentro di sé e nella sua scrittura i segni dei due paesi di formazione.
Laureatasi in Lingua e Letteratura Inglese presso “La Sapienza” di Roma, con una tesi su Anthony Burgess e il Romanzo Inglese Contemporaneo, per la quale ha svolto attività di ricerca presso la prestigiosa University Library del King’s College di Cambridge, ha da allora lavorato come interprete, traduttrice ed insegnante, non solo nei due paesi di cui sopra.
Romana di adozione, non ha mai permesso che tali occupazioni la distogliessero dal sogno portante della sua vita, la scrittura, per coltivare il quale è tornata a vivere nella campagna dei Castelli Romani. Qui, dice, ha trovato la cornice di quiete e raccoglimento alla scena molto mossa della sua vita non certo sedentaria.
Non a caso si è infatti decisa a pubblicare solo nel 2004, incoraggiata anche da qualche personalità straniera del suo ambiente di lavoro, tra cui l’Ambasciatore del Belgio in Italia, S.E. Jean De Ruyt, e sua moglie, Signora Sheila Arora, che le hanno offerto la prima presentazione delle sue prime tre opere nell’atmosfera magica della loro stupenda Residenza romana al Foro Romano.
Di Paola Pica sono già stati pubblicati: L’Incontro, L’uccello Rapace, Il Capro Espiatorio e Il Tarlo nella Mente; i primi tre dalle Edizioni dell’Oleandro e il quarto da Sovera Edizioni.

63 COMMENTS

  1. Paola Pica scrivendo ” L’ uccello rapace” scava ancora nel costume della provincia italiana. Maurizio (brillante direttore d’albergo), Corrado (avvocato di successo), Giuliana (incontentabile e insoddisfatta seduttrice) e la “gola profonda” della trama si muovono sullo sfondo di una societa’ pervasa da valori ottocenteschi adattati alla rivoluzione sessantottina.
    Matrimoni infranti, amanti segreti, convivenze palesi si sovrappongono. Alla ricerca di una felicita’ ch’e’ godimento sfaccettato per ciascuna persona.
    “L’ uccello rapace”, in fondo, cerca, al pari degli altri, la preda della soddisfazione. E non la trova perche’ travalica le regole della caccia. La natura ha i suoi codici. Come la societa’. E violarli nuoce alla vittima e all’ assassino.

    • Ciao di nuovo, caro Gaetano, mio assiduo lettore. Trovi davvero che l’Uccello Rapace non abbia trovato la sua soddisfazione? E’ vero, non era riuscita(ancora)a mettere le sue orribili “grinfie” sul conto bancario di Corrado, ma ne è comunque erede. Era solo quello il tipo di “preda della soddisfazione” che ricercava in lui. L’altro tipo di soddisfazione lo aveva dall’amante, a cui non ho dato un “volto” completo, proprio perchè le serviva solo a… “quello” e ad ottenere qualche regalo sia pur costoso.
      Comunque, hai inquadrato completamente il mio intento di piccola analisi sociale, oltre che psicologica. Grazie del tuo interesse così costante.
      Un carissimo saluto. PAOLA PICA

  2. Cara Paola,

    Ho finito di leggere il tuo libro, e non poteva mancare il mio commento a riguardo.
    Con questi versi elogio la tua bravura, la fantasia, la capacità nel creare trame e personaggi che fanno dei tuoi libri dei piccoli capolavori.

    Tu.. scrittrice…
    Che, nei tuoi romanzi
    Sai mescolare le carte così bene,
    Mi spieghi, come ha fatto la tua mente..
    Scrivendo “ L’ UCCELLO RAPACE”
    a creare una donna che di tutto è capace?
    strisciando qua e là, come un serpente?
    Ho analizzato l’immagine della copertina
    Con occhio critico, come fosse una vetrina,
    ma..una domanda impertinente voglio fare:
    le donne… che hanno il potere di attirare
    nella sua rete, uomini forti e potenti,
    riducendoli in stracci di esseri viventi…
    hanno forse.. qualcosa in più delle altre?
    Sono più intelligenti ? Sono più scaltre?

    Mi hai fatto leggere “UN UOMO PER BENE”
    È la storia di un “piccolo essere umano”
    con nessun pregio, tanti difetti
    e tante idee in testa..
    che si sente il “re” della foresta

    Chi aveva “IL TARLO NELLA MENTE”?
    Sei stata abile, hai intrecciato i personaggi così bene
    Che, non si intuiva tanto facilmente
    Anche la mia mente è andata in tilt..
    Per scoprire chi fosse quello lì….

    Ti ringrazio per i complimenti sulla mia età,
    sai trasformare le mie tante primavere
    in anni veramente ruggenti.
    ma certo, non potevo dubitare,
    sei una scrittrice,
    con le parole ci sai proprio fare.
    ——-

    Cari saluti
    Maria Luisa Seghi

    • Come potrei rimanere indifferente davanti al tuo grande impegno nel commentarmi…addirittura in versi? Grazie, cara M.Luisa, della dimostrazione di interesse sempre vivo nei confronti dei miei libri. Spero che anche “IL CAPRO ESPIATORIO” ti piaccia, anche se il tema di una seduta psicoanalitica potrebbe risultare un po’ troppo serio. Un abbraccio. PAOLA

  3. Cara Paola,

    Grazie per il libro, ho iniziato subito a leggerlo, perchè la mia curiosità era forte, e più che vado avanti con la lettura e più scopro in te una grande vena nel creare situazioni che alimentano la fantasia e la creatività.
    Come hai fatto a creare un personaggio così perfido? Non dirò niente te lo giuro, lo sai che i detective sono muti come pesci..però scrivono..

    Con la mia tessera indagherò..
    indagherò, e poi ti dirò..
    sei di una gentilezza squisita,
    con i tuoi libri mi rallegri la vita,
    mi fai pensare..pensare..
    è un buon sistema per non invecchiare
    se poi, sarò anche sagace
    io scoprirò..
    Chi è “L’uccello rapace”

    Ciao scrittrice, pensi già alla trama del tuo prossimo intrigo?

    A presto
    Maria Luisa

    • Cara M.Luisa, è sempre bellissimo per me trovare i tuoi affettuosi commenti, messi addirittura in versi. GRAZIE.
      Credo che tu sia il mio più grande veicolo pubblicitario, perchè mi sembra impossibile che un frequentatore di questo nostro fantastico Blog possa non essere intrigato dalle tue parole. Un abbraccio. PAOLA

  4. Ciao Paola,

    Sarebbe stato bello leggere anche questo tuo libro, e dai commenti che ho letto anche questo uomo non scherza se è un rottame….
    E questa Giuliana, che donna sei riuscita a creare?
    Se poi, ti hanno consigliato di fare un seguito a questo libro vuol dire che veramente, hai saputo coordinare con la mente, la vita di questi personaggi.

    Certo non avevo dubbi sulla tua bravura, e come ti ho detto una volta..sai mischiare così bene le carte che il mazzo sembra sempre nuovo..

    Un abbraccio

    Maria Luisa

    • Grazie, cara M.Luisa: sei sempre cara e la tua assenza vacanziera dal Blog si è notata. Te lo mando, questo altro libro che ti intriga. Spero che la Redazione mi permetta di farlo, visto che la Fiera è chiusa, accettando questa replica da moderare. Lo scoprirò questa sera. Ciao! PAOLA

  5. Gentile Paola,

    Il libro è favoloso!
    Tutto è “nelle giuste proporzioni”: la non suddivisione in capitoli, la scrittura lineare e ricca di particolari, la stessa lunghezza del racconto è perfetta!
    Ti giuro, non avrei resistito se questo fosse stato più lungo. Avrei sicuramente avuto una crisi isterica: giuliana si è rivelata peggio di come l’avevo immaginata, in lei non c’è un briciolo di umanità, di amor proprio, di senso della misura, in poche parole è orribile (la cosa che fa più impressione è che tipi come lei in giro, nella realtà, ce ne sono tanti). Ma chi mi ha fatto andare su tutte le furie è stato corrado: avrei potuto capirlo se si fosse trattato di una “sbandata” momentanea, ma DIECI ANNI…sono tantissimi.
    Un uomo, un rottame.
    D’accordo, aveva una paura terribile di essere abbandonato, ma mettersi con quella donna è stato il peggior sbaglio della sua vita (e anche l’ultimo, vista la fine che ha fatto).
    Ottima trama per un bel film, dove mi piacerebbe tanto vedere la faccia dell’uccello rapace quando NON ha ottenuto la firma sull’immenso conto in banca della sua preda…potresti scrivere anche un sequel, in cui giuliana e tutta la sua famiglia ricevono “il conto”, da pagare in un’unica soluzione.

    Grazie ancora per avermi inviato il libro (ti farò molta pubblicità: dobbiamo difenderci da tipe come giuliana e, per sconfiggere il nemico, bisogna conoscerlo!)
    Cari Saluti,
    Maria Grazia P.

    • Cara Maria Grazia, grazie del commento più che gratificante per me: infatti, mi fa molto piacere sapere che la trama e i personaggi ti siano piaciuti. Quanto a ricavarne una sceneggiatura, hai fatto centro, perchè è ciò che sto tentando di fare…ma ancora senza risultato.
      Riguardo al “nemico” da combattere, dalle tue parole mi sembra di capire che io lo conosca e che, quindi, diffonderai il mio libro come un vademecum per non cadere nelle sue trappole. Grazie della stima (E DELLA PUBBLICITA’, ovviamente), ma, come dico nel piccolo paragrafo di prima pagina, dove parlo della completa non-autenticità dei personaggi, credo che Giuliana abbia già aperto una scuola e che abbia moltiplicato così le sue simili. Temo che siamo in ritardo per una crociata: il mondo straripa di sue immagini speculari. Come vedi, non me la prendo solo con gli uomini, come mi ha detto recentemente qualcuno che ha letto il mio “Un Uomo per bene”.
      Ti abbraccio. A presto, spero. PAOLA

  6. Gentilissima Paola,
    Questa mattina mi è arrivato il libro!
    GRAZIE MILLE anche per la dedica! Non vedo l’ora di leggerlo!
    A presto!!

    • Cara M.Grazia, grazie per avermi informato dell’arrivo del libro, da me spedito immediatmente dopo avere ricevuto i tuoi dati (se non sbaglio, eravamo passate al “tu”)dalla nostra solerte Redazione, che me ne aveva anche chiesto conferma. Sono curiosa di sapere se la lettura si rivelerà all’altezza delle tue aspettative. Lo spero. Un carissimo saluto. PAOLA PICA

  7. Gentile Paola,
    ho inviato i miei dati alla Redazione, dopo aver letto il Suo commento ai miei post (qui di seguito copio e incollo il suddetto):

    “Cara M.Grazia, dopo avere riletto i commenti a questo mio libro, vorrei inviartelo come omaggio alla tua curiosità ed affinità ai miei sentimenti verso i personaggi da me creati. Sarò più chiara: quella tua parola, “antipatica”, da te usata al superlativo e riferita all’arrampicatrice sociale (=Giuliana), denota la tua comprensione del mio intento creativo e, insieme, di critica negativa a determinati modi di vivere o meglio di “arrampicarsi”.
    Se vorrai inviare via mail i dati richiesti (Titolo del libro e tuo Indirizzo Postale) alla Redazione, sarò felice di inviarti una copia di “L’Uccello Rapace”.”

    • Gentilissima M. Grazia, abbiamo spedito all’autrice il suo indirizzo postale il 21 luglio scorso. Abbiamo inoltriamo nuovamente via mail copia di tale comunicazione a lei e all’autrice. Il messaggio risulta regolarmente spedito al destinatario (i messaggi che non pervengono al destinatrio ritornano al mittente), però a volte può non essere stato letto per vari e giustificati motivi (servizio antispam malfunzionante o configurato male, grande mole di messaggi in entrata, ecc.) in ogni caso non per una ragione dipendente dalla nostra volontà.
      Grati per la collaborazione porgiamo cordiali saluti.

  8. ora ho io il tarlo di sapere come va a finire… se ha voglia di mandarmi una copia la redazione ha già i miei dati, grazie

    • Cara Cristina, la rimando alla mia risposta appena data a M. Grazia, nella replica immediatamente prima della sua.Un caro saluto. PAOLA PICA

  9. Gentile Paola,
    SAREI LIETA di ricevere il Suo libro! Ho comunicato tutti i miei dati alla mitica redazione!
    Un caro saluto e a presto!
    Maria Grazia

    • Cara M. Grazia, la ringrazio dell’interesse che mi dimostra, ma so che non posso inviare altre copie. Mi informi, se riceverà disposizioni diverse in merito. Sarò lieta di esaudire il suo desiderio. Un caro saluto. PAOLA PICA

  10. Cara Paola,
    ho letto la tua avvincente storia in qualche ora godendo del fresco di un albero e di una veduta amena.
    Una storia messa a fuoco con straordinaria precisione e nitidezza. Una dettagliata e completa figurazione delle personalità dei personaggi, anche di alcuni minori come la prima moglie della vittima la cui presenza aleggia sempre al fianco delle conoscenze e degli affetti della vittima.
    Tre donne e tre uomini: sei personaggi, un ambiente dabbene, ma solo quattro nomi anche se le identità esplicite sono solo cinque. Sì, perché il sesto personaggio anche se d’ignota identità, permea di sé, intensamente, le sensazioni, i dubbi, la curiosità degli altri tre personaggi principali per i quali, invece, l’Autrice ha deciso che dovranno conoscerne solo il nome: Francesco. Così, questo personaggio appena appena presentato, non protagonista, è elemento controfattuale sempre presente. Egli fa da sfondo e dà profondità alle immagini: “Perché, una donna che ha chiari obiettivi e perfettamente definite azioni, tattiche, e piani estremamente lucidi, continua a tenere a cavallo delle sue due principali relazioni amorose la frequentazione con l’ignoto amante di nome Francesco?” – Al punto che “incombeva sui pensieri” dei personaggi maschili, e la vittima temeva “quel viso e quel corpo misteriosi, forse più della persona intera che Francesco poteva essere”. Ecco, Francesco è un personaggio appena abbozzato, assente nelle azioni, controfattuale appunto, che però intriga la curiosità e le paure della vittima, e incuriosisce il lettore che pone domande controfattuali: “Se Francesco avesse avuto la ricchezza di Corrado come si sarebbe comportato il predatore? Se Francesco avesse convinto il predatore di essere lui la parte offesa per essere trattato sempre come un ripiego, cosa sarebbe cambiato nella storia? Era forse lui la persona veramente amata dal seducente predatore?”. Francesco è l’Ignoto, il controfattuale per eccellenza, ciò di cui nulla si sa e perciò può esser di tutto, quindi temuto.
    Ma, Francesco non è l’unico personaggio che gioca sugli elementi controfattuali.
    Anche la voce narrante ha una sua specificità controfattuale: di Lei … non si sa il nome! Ogni lettore può leggere di sé stesso nei timori, nelle sensazioni e anche nei comportamenti della voce narrante, la seconda apparente vittima, in realtà il primo e vero protagonista. Difficile non vedere in lei tratti umani che, probabilmente, sono propri dell’Autrice. Eventi e tratti che con sfumature diverse appartengono alla vita di molti ricompaiono nelle azioni di chi narra, nei pensieri e nei dubbi srotolati dall’ansia, nell’attesa di ricevere risposte a domande che assillano e logorano la mente, che snerva e consuma la serenità del pensare e dell’agire. Chi narra è testimone di un dramma molteplice: 1) la fine di un uomo perbene, apparentemente non debole, consumato dalla passione incapace di governare; 2) gestire, pensare e agire convivendo con sensazioni contraddittorie che talvolta pongono, la voce narrante, in un imbarazzo dettato dalla considerazione elevata che essa ha di sé e dei suoi valori umani e morali: su una base di elegante e raffinata femminilità, che contraddistingue chi racconta, si insinua la dietrologia, il dubbio, e anche l’agire contrario al proprio modo di essere. La voce narrante diventa perciò altro protagonista, tormentato, pari ai due protagonisti espliciti, anzi, di essi ne è superiore. La sua personalità è forte. La sua presenza è forte. Il suo fascino è immensamente superiore a quello del seducente predatore che vorrebbe adombrarne la personalità, ma invano, almeno verso il lettore. È donna determinata ma rispettosa dello svolgimento del corso della vita che ognuno prova a costruirsi e per la quale sempre si cela un oscuro uccello predatore che vorrebbe carpirne il meglio, spesso, ma non sempre, con fattezze di donna seducente. Ecco perché è la voce narrante il primo protagonista: dovrebbe essere una delle vittime dell’uccello predatore, invece la bellezza esteriore di quest’ultimo non è comparabile alla superiorità intellettuale, alla bellezza morale e umana di chi si interroga da umano, di chi agisce da umano e di chi soffre da umano ma, con estrema lucidità e intelligenza umana, coniuga il dolore con matura consapevolezza e rassegnazione, mettendosi da parte.
    Tutta la storia è seguita evocando immagini tratte da una pellicola cinematografica in bianco e nero, stile Hitchcock anni 50 – 60 dove l’uccello predatore potrebbe avere le sembianze di una giovane Grace Kelly, la vittima Corrado quelle di un impeccabile Cary Grant e la voce narrante quelle di una splendida Ingrid Bergman. Persino l’espediente che permette alla storia di svilupparsi intorno alla relazione tra i due protagonisti espliciti ha uno stile hitchcockiano: il classico MacGuffin di Hitchcock qui si palesa come l’offerta di lavoro che la vittima propone a colei che poi diventerà suo carnefice. Il thriller psicologico si proietta così in una ambientazione tipicamente hitchcockiana dove passione, dubbio, dolore e morte coinvolgono lo spettatore in una storia non sua ma della quale non riuscirà mai ad avvedersene perché emozionalmente integrato in essa.
    Un affettuoso augurio di successo per questo romanzo
    LUIGI CATZOLA

    • Caro Luigi Catzola, GRAZIE per questo super-commento; non solo per le lusinghiere parole con cui lo ha espresso ma anche e soprattutto per il tempo record di lettura e per quello che ha dedicato a scriverle su questo nostro Blog.
      Mi ha colpito la sua analisi della Voce, personaggio che amo moltissimo e che, anch’io, ritengo estremamente superiore all’Uccello rapace della storia…ma lei anche, da uomo, sicuramente sa che le doti morali ed intellettuali sono ben poca cosa, in confronto alla scintilla della passione. E Corrado è addirittura avvolto da quel fuoco.
      Mi gratifica il fatto che la lettura le abbia ispirato la possibilità di riduzione a sceneggiatura: sono infatti in cerca di un produttore, regista, sceneggiatore e ne ho contattato più d’uno, senza però ricevere risposta.
      Chissà se questo suo commento, caro Luigi, non possa portarmi fortuna in questa ricerca.
      Ancora un grazie di cuore; ma si ricordi che “chi la fa la aspetti…” ed anch’io scriverò al più presto le mie impressioni (al momento in embrione ma già più che positive) sul suo “LINEA DI CONFINE”, che sto finendo di leggere. A presto. PAOLA PICA

  11. ciao paola, grazie per la graditissima sorpresa! anch’io ti battezzerei signora in giallo…ho divorato il libro in un paio d’ore. mi è piaciuto moltissimo. cari saluti.

    • Cara Maria, grazie a te, per un commento così esplicito e diretto. Sono felice che ti sia piaciuto. Ciao. PAOLA PICA

    • Marisan, replico di nuovo, per invitarla a leggere il commento di Luigi Catzola a questo mio libro che lei ha definito “una storia da film”. Evidentemente, Luigi ha condiviso il suo punto di vista a tal punto da trovare perfino gli interpreti. Ancora, mille grazie. PAOLA PICA

  12. Brava Paola, ancora una storia affascinante e coinvolgente. Una storia da sorbirsi fino all’ultima riga, quando scopriremo l’assassino. Intanto in questa piccola presentazione ho notato il tuo ottimo stile e la dovizia di particolari propri di una vera signora del giallo. Il miglior modo per trascorrere una serata? Leggere il tuo libro. A leggerci e a commentarci, Lenio.

    • Lenio, ancora un grazie per le belle parole con cui mi esprimi il tuo interesse. Quanto ad essere definita “una vera signora del giallo”… è la prima volta che qualcuno mi definisce così e mi piacerebbe esserlo.
      Uno dei miei pochissimi idoli televisivi è, infatti, Jessica Fletcher o “la Signora in Giallo”. E mi vedo così, quando sono davanti alla tastiera e alla pagina bianca. Poi quell’immagine sfuma in tutt’altro campo, perchè la mia passione vera sono gli intrecci dei sentimenti e della psiche umana.
      Come ho già detto, però, questo mio libro è stato definito un thriller psicologico; quindi anche la tua definizione non è sbagliata. Un caro saluto. PAOLA

  13. Ancora complimenti per i suoi scritti.
    Bravissima. Lei è un’autrice che riesce a trasmettere delle emozioni particolari e dirette.
    Grazie.

  14. è stupendo vedere come nei suoi libri riesce a raccontare molteplici situazioni ed emozioni. le sue donne a volte sono dolci, a volte sensuali ed altre volte crudeli ed affascinanti come in questo caso. questo personaggio femminile, per quel poco che ho potuto leggere, lo trovo misterioso,intrigante ed affascinante anche se è molto crudele e senza scrupoli. al lettore penso che piaccia immedesimarsi in personaggi che siano lontani dalla propria realtà e dal proprio modo di essere, proprio per provare il brivido di una vita nuova. io le faccio sempre molti complimenti proprio perchè riesce a farci sognare.

    • Cara Maria, non so se lei sia la Maria che mi ha scitto già più di una volta. La ringrazio di cuore, perchè parole come le sue mi incoraggiano ad andare avanti con questo mio sogno di scrittura. Parole così nutrono i miei sogni, come le mie (a suo dire) nutrono quelli di tutti voi che mi leggete. Quanto ad immedesimarsi nelle Giuliane che vanno in giro a piede libero e di cui ne ho catturata una, lo faccia pure con serenità; ma legga prima il mio scambio con Ziapolly-Giuliana del commento precedente. Le aggiungo un particolare della storia, tanto per intrigarla ancora di più: ad un certo punto, G. porta tre fedi (ha capito bene:tre fedi nuziali o fedine di fidanzamento), perchè, lei afferma, è fedele a tutti i suoi uomini, pur “incontrandoli” tutti. Pensi quanti uomini farebbero carte false per questa Giuliana della mia fantasia. Ho voluto ricambiarle il bel dono delle sue parole molto belle, con una piccola aggiunta della trama. Un caro saluto. PAOLA PICA

      • sì sono sempre la stessa maria, ho letto la sua risposta a ziapolly e il particolare che ha aggiunto nella mia email ( e la ringrazio tanto) e sono sempre più convinta che il libro è avvincente e lei un’autrice geniale. ci credo proprio che gli uomini farebbero carte false per la sua giuliana. le rinnovo i miei complimenti e spero di riuscire a leggere i suoi capolavori.

  15. Salve , romanzo molto avvincente, io mi sono subito immedesimata nella parte dell’uccello rapace :senza scrupoli, infida , perfida, avida….ma poi mi sa che l’uccello ci lascia le penne … nonono meglio cambiar personaggio 🙂
    Per me quando un romanzo è avvincente dalla prima pagina lo leggo tutto in men che non si dica. Bè questo supera l’esame “prima pagina ” senza dubbio.

    • Grazie, Ziapolly di avermi ammesso all’esame della seconda e terza pagina, visto che la prima se l’è cavata. Quanto ad immedesimarsi con Giuliana, si senta libera di farlo, non ha che da guadagnarci e non ci lascerà le penne. Quelle Giuliane là, le penne le strappano agli altri,prima di ucciderli addirittura. E sempre senza sporcarsi le mani. Allora…la dovrò chiamare Ziapolly-Giuliana da adesso in poi?. Grazie del suo humour. PAOLA PICA

  16. Cara Paola, dalla lettura della presentazione noto che il tuo libro lo definirei un classico giallo perché di colpevoli se ne possono indicare alcuni .
    Di solito i “gialli” che si rispettano, alla fine fanno cadere tutte le supposizioni del lettore e la fine del romanzo sarà una “doccia fredda” per tanti lettori.
    La bellezza, quindi, del giallo è data dalla relazione che farà il Commissario incaricato per le indagini. Piano, piano porterà alla luce le sue considerazioni, farà delle domande “insidiose” dimostrando che “l’uccello rapace” è “lui” e alla fine ci lascierà stupefatti..
    Complimenti Paola e tanti auguri.
    Sergio

    • Caro Sergio, posso assicurarti, senza alcun timore di rovinarti l’eventuale lettura del libro, che il colpevole non sarà il Commissario. Anzi, non c’è nessun Commissario che indaghi; ma solo la povera donna che entrando in casa fa la scoperta avvilente e dolorosa di cui parlo nell’ultimo frammento.
      Ti ho intrigato ancora un po’? Lo spero. Grazie di cuore dei complimenti e degli auguri. PAOLA PICA

  17. E’ bastata la prima riga per incuriosirmi e per chiedermi chi è l’uccello rapace. Forse la mogliettina tanto devota al suo conto in banca? Da quello che leggo credo che anche questo suo romanzo introspettivo e “psicologico” piacerà, ci sono tutti gli ingredienti giusti.

    Grazie poi di non avermi svelato troppo della storia, un romanzo deve essere colto pagina per pagina, assaporato e la curiosità mantenuta viva. Proprio per il timore di “sapere troppo prima” che spesso non leggo all’inizio le prefazioni dei libri ma solo alla fine.
    Complimenti e auguri per la ricerca del suo editore.

    Stefania

    • Cara Stefania, ringraziamenti doppi, cioè per il bell’apprezzamento sul libro che la intriga e per gli auguri riguardo alla mia ricerca di un editore. Spero di non deluderla, quando leggerà il libro nella sua interezza.Un caro saluto.PAOLA PICA

  18. Chi trova un amico, trova un tesoro. A memo che non sia un pavido. Allora pesca un complice dell’amamte assassina. L’ha sperimentato Corrado, brillante avvocato (e inetto legale di se stesso).
    Su di lui, polposa preda, a guisa di aquila dagli artigli affilati, s’e’ avventata Giuliana, desiderandolo suo schiavo, in un sexy rapporto dai risvolti sado-masochisti.
    “l’ uccello rapace ” e’ un romanzo noir senza spargimento di sangue. Ma con
    abbondante spargimento di malizia.

    Gaetano

    • Gaetano, non mi dispiace scoprire una delle mie storie come fortemente “maliziosa”, almeno nel giudizio di chi la legge.
      Il fatto, poi, che lei la ritenga noir mi fa ancora più piacere, per via della definizione che le è stata già data di “thriller psicologico”.
      Quanto alle mie intenzioni nel crearla, posso assicurarle che la credevo più banale, più parte della vita che viviamo tutti, in cui spesso siamo prede polpose per l’aquila di turno, ma senza aspirazioni sado-maso.
      Grazie per l’interesse. Cari saluti. PAOLA PICA

  19. Grazie di cuore ancora una volta per le belle parole nei miei confronti. Eh già.. quando cerco di concretizzare esteticamente Giuliana, non so perchè ma immagino una donna affascinante e con il visino d’angelo! ma sicuramente leggendo poi il libro nella sua interezza sono certa che questa primaria sensazione mi passerà!
    Ancora tanti cari complimenti ed auguri.
    Spero veramente di avere l’occasione di poter leggere questo bel libro.
    Un saluto caro
    Giada

  20. Ciao Paola,
    Ho letto i brani di questo libro, naturalmente scritti con la tua solita bravura, hai messo un titolo molto misterioso…Chi è l’uccello rapace?
    Posso fare un pò il detective ?
    Maurizio era affascinato da lei, da non vedere nemmeno i difetti, tutto gli avrebbe perdonato, forse…..
    Allora..Che lei l’abbia ucciso, è troppo scontato, ma tutto può essere, anche perchè ” se vuoi nascondere una cosa mettila in evidenza” anche per il conto in banca, potrebbe essere stata una mossa astuta, averlo ucciso, lei sapeva che era la sua erede legittima, ma chi è l’altra persona che deve ereditare ? E’ l’uccello rapace?
    Paola sei stata bravissima a mischiare le carte, la persona che è entrata nella camera penso che sia la moglie di Corrado, che scopre la dolorosa verità.
    nella frase che dici:” I condannati a morte non vedono l’ora che tutto sia finito” è come se fosse contenta di subire questo dolore, perchè un tradimento si può anche perdonare, il tarlo del dubbio rende la vita un inferno.

    Grazie di avermi dato la possibilità di fare il detective, mi sono divertita, anche se avrò sbagliato tutto…ma solo leggendo il libro si può scoprire chi è veramente l’uccello rapace.

    Con un grande abbraccio

    Maria Luisa

    • Cara M.Luisa, come al solito, non mi resta che dirti “Sei grande!…”. Non perchè tu abbia indovinato tutti i particolari (ma qualcuno sì), ma perchè è proprio questo lo spirito con cui speravo che venissero letti i brevi stralci proposti. Perchè, quando in una storia l’inizio svela già l’epilogo, ci deve essere qualcos’altro che tenga l’attenzione del lettore viva. Grazie per il divertimento che ti sei presa a fare la detective.
      E grazie per avere alluso al mio mischiare le carte: anche quella è una nota orchestrata nella mia mente, durante la scrittura di questo libro. Ecco perchè ho scelto quell’immagine per la sua copertina:il pittore russo che ha dipinto quel quadro voleva sicuramente lanciare lo stesso mio messaggio: con certe donne tutto è solo un gioco di carte e…hai visto da dove parte il grande mazzo di fiori che attira tutti quegli uomini-insetti ? Purtroppo Corrado non sapeva che quel profumo inebriante era velenoso. Questo piccolo quadro di mia proprietà è il mio preferito e l’ho usato con il permesso del pittore. Ti piace questo intreccio di parole e immagini? E tu hai fatto centro, prima ancora di venirne a conoscenza. Brava e grazie. PAOLA

  21. In questo racconto si nota come un uomo tenti disperatamente di conservare la propria identità pur sapendo che c’è qualcosa che macchia il suo amore.
    Infatti la frase: “ma i condannati a morte non vedono l’ora che tutto sia finito e così era per me” rende qualche idea.

    • Devo intendere la parola “uomo” come sinonimo di “essere umano”? Perchè a parlare è una donna. Se è così, lei ha ragione; altrimenti, rilegga con attenzione e capirà tutta la disperazione della narratrice. Grazie dell’interesse e…buona rilettura. PAOLA PICA

      • La ringrazio per l’attenzione datami, per il consiglio, infatti ho subito riletto il racconto e per la “critica”.
        Devo spiegarle che tendo a confondere spesso, in senso generale, l’uomo con la donna ed a volte anche l’animale con l’essere umano.
        Specifico che con la parola uomo tendevo ad identificare Maurizio che subiva il fatto di amare Giuliana, in quanto lei ne approfittava.
        Devo darle ragione per quanto riguarda la frase: “ma i condannati a morte non vedono l’ora che tutto sia finito e così era per me” in quanto questa rappresenta il tormento della “protagonista” del racconto, che parla in prima persona.
        Mi scuso per non essermi ben spiegato!

      • Non si deve assolutamente scusare; perchè, anzi, mi gratifica il fatto che un lettore abbia cercato di capire la trama già dai pochi particolari narrati. Grazie per avere replicato di nuovo, perchè, mi creda, è questo l’intento di ogni scrittore: intrigare chi tra poco terrà il suo libro in mano, senza sapere niente del personalissimo processo creativo di chi lo ha prodotto. Un caro saluto. PAOLA PICA

  22. “Il tarlo”, probabilmente non c’è donna che non ne abbia mai avuto uno…spero di leggerlo così da non pensare a quelli reali della propria vita! Inoltre sembra anche molto coinvolgente simil-giallo.

    Complimenti

    • Grazie davvero per i complimenti e per l’interesse che dimostra verso la mia scrittura. Ha ragione: “L’Uccello Rapace”, che lei definisce “simil-giallo”, è stato infatti definito “thriller psicologico”.
      Lei, però, fa riferimento al “tarlo”…non avrà confuso le due trame?
      Saluti cari PAOLA PICA

  23. Ecco un altro Suo bel libro. Rinnovo l’apprezzamento già esposto in altri miei commenti in merito alla sua bravura sia narrativa, che descrittiva ed espressiva. Questa storia che sembra in apparenza diversa dalle altre in quanto a tematiche ed ambientazione proposte, in realtà ha sempre a che fare con la profondità della psiche umana. In questo caso il tema che risalta subito nella lettura è la “cecità mentale” che affligge alcuni uomini che di fronte ad un pericolo imminente camuffato da bella donna ne vedono solo il lato “migliore”, per poi risvegliarsi da questo pseudo incantesimo solo quando è troppo tardi. Questo libro evidenzia quindi molto bene la capacità che hanno delle persone di celarsi dietro un visino d’angelo per portare a termine piani demoniaci che vedono l’interesse personale prima di ogni cosa, a discapito dei sentimenti che possono provare gli altri ed anche sè stessi. Situazione in cui tutto filerebbe liscio se… la coscienza non intervenisse a freno, facendo scontrare l’utopia della riuscita senza rimorsi e rimpianti con quella della realtà.
    Auguri e complimenti sinceri.
    Giada

    • Cara Giada, un grazie sincero per la Sua assiduità nel leggermi e commentarmi. Grazie anche per avere capito che cerco di muovermi nella corrente del romanzo psicologico.
      Condivido tutto quello che dice, perchè è (o meglio, dovrebbe essere)questa che lei descrive la dinamica etica della vita.
      Il fatto è che Giuliana non si scontrerà mai nè farà i conti con la realtà: la sua non è un’utopia; è la certezza di farla sempre franca. E non sfrutta di certo il suo bel visino d’angelo (che nella mia mente non ha)per riuscire nei suoi piani diabolici. Forse avrei dovuto insistere un po’ di più su quel suo “sederino nel famoso bikini giallo”?
      Un caro saluto. PAOLA PICA

  24. Il dubbio, le insinuazioni, una storia in crescendo. Dici ma non sveli, lasci nell’attesa di un epilogo. E a noi lettori viene voglia di fare il tifo per la verità.

    • Il che dovrebbe equivalere alla voglia di andare avanti nella lettura…o no? Se è così, ne sono molto contenta e la ringrazio per aver provato questo desiderio riguardo ad una mia storia. Saluti cari. PAOLA PICA

  25. Gentile Paola,
    magari fossi una head hunter! (tra l’altro ho una laurea in risorse umane, ma con questa crisi, non ci vuole più nessuno)
    Sono alla continua ricerca di corsi di “editor di testi e correttore di bozze”, ma ce ne sono pochi, che durano pochissimo e che costano un occhio della testa…ho provato a inviare C.V. alle varie case editrici… il fatto è che non ho esperienza…
    Ma io non mollo!
    Spero che tu possa trovare presto un buon editore, io comunque tengo occhi e orecchie sempre all’erta, se vengo a conoscenza di qualcuno, te lo faccio sapere!
    M.Grazia

    • Grazie per l’attenzione e per i complimenti che, come dicevo alla scrivente del commento immediatamente precedente al suo, spero non sia ironico. Un saluto. PAOLA PICA

  26. ciao Paola, con piacere leggo ancora di te! mi piace moltissimo la storia, davvero, anche se avendo subito come uno stillicidio un castigo immeritato, mi è sembrato di rivivere una parte della mia vita che vorrei dimenticare.
    non è colpa tua, ovviamente, e già mi rammarico di averti scritto questo piccolo segreto. complimenti e ….spero di poterlo leggere…chissà che non mi aiuti a superare il mio incubo!

    • Cara Maria Di Grumo, è un piacere risentirti. Scusa per averti fatto rivivere qualcosa di spiacevole…ma sorridi leggendo il commento di Scimiterna che segue il tuo: credi che sia diametralmente opposto al tuo o, più semplicemente, soltanto ironico? Grazie di cuore per l’intervento. Saluti cari. PAOLA PICA

  27. Non c’è niente di peggio del “tarlo del dubbio” che continua incessantemente a scavare nella nostra mente…E’ una sensazione orribile, sei in balìa di un mare di emozioni negative che ti sommerge, piano piano (stile sabbie mobili)…tu ti rendi conto che non ne vale la pena, che è solo la tua immaginazione o una tua paranoia, ma non puoi fare altro che arrenderti e soccombere.
    Se a tutto questo si aggiunge la paura della solitudine e un’arrampicatrice sociale senza scrupoli (e anche molto antipatica), il quadro è completo: il povero malcapitato vede nella morte l’unica soluzione ai suoi mali.
    Chissà se nel finale i cattivi verranno puniti e quindi alla colpa seguirà il giusto castigo, oppure se giuliana riuscirà a cavarsela solamente con un piccolo senso di colpa….

    COMPLIMENTI!

    • Mi chiedo se tu sia la stessa M.Grazia che ha commentato l’altro mio libro uscito oggi in Fiera. Se è così, grazie davvero per il doppio interessamento . Ti sono, comunque, grata per questo tuo intervento, che aggiunge dubbio ai dubbi del povero malcapitato fra gli artigli dell’uccello rapace. Vedremo che cosa questa mia mente ha approntato per l’epilogo di quello che è stato definito un thriller psicologico. Spero che la tua voglia di scoprire il finale ti venga soddisfatta dalla lettura completa del libro. Grazie. Un saluto caro. PAOLA PICA

      • Sì sono proprio io!
        Uno dei miei tanti sogni/passioni è diventare editor di libri, quindi sono sempre alla ricerca di nuovi autori, di nuove storie che sono sicura diventeranno delle garanzie nel panorama letterario; “scoprire” questo sito è stato semplicemente meraviglioso!
        Spero tanto di poter leggere per intero il romanzo!!!

      • Cara M.Grazia, grazie per la risposta così pronta e per i complimenti che fai al sito, per il quale non ho nessun merito ma condivido il tuo parere pienamente.
        Una curiosità: che cosa intendi per “diventare editor di libri”? Vuol forse dire che già ti muovi nel campo? So perfettamente che “editor” non significa “editore”; ma potresti essere una “head hunter” per qualche casa editrice. Io sono alla ricerca di un editore che voglia pubblicare tutte le mie opere e, nel caso che tu possa aiutarmi, ti pregherei di informarmi. Un caro saluto. PAOLA PICA

    • Cara M.Grazia, dopo avere riletto i commenti a questo mio libro, vorrei inviartelo come omaggio alla tua curiosità ed affinità ai miei sentimenti verso i personaggi da me creati. Sarò più chiara: quella tua parola, “antipatica”, da te usata al superlativo e riferita all’arrampicatrice sociale (=Giuliana), denota la tua comprensione del mio intento creativo e, insieme, di critica negativa a determinati modi di vivere o meglio di “arrampicarsi”.
      Se vorrai inviare via mail i dati richiesti (Titolo del libro e tuo Indirizzo Postale) alla Redazione, sarò felice di inviarti una copia di “L’Uccello Rapace”. Un caro saluto. PAOLA PICA

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